I gestori dei distributori di carburante hanno annunciato uno sciopero che durerà dalle 19 del 24 gennaio alle 7 del 27 gennaio. I distributori dovrebbero dunque restare chiusi durante le intere giornate del 25 e del 26 gennaio.
Nella nota pubblicata dalle associazioni di categoria – Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio – nella quale sono state comunicate le motivazioni dello sciopero, si legge: «Per porre fine a questa “ondata di fango” contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio».
Le associazioni di categoria hanno aspramente criticato le scelte comunicative dell’attuale governo guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva attribuito gran parte della responsabilità dell’attuale aumento del prezzo del carburante a presunti fenomeni speculativi.
Martedì sera, inoltre, il Consiglio dei ministri aveva approvato una serie di misure sui prezzi del carburante, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la trasparenza sui prezzi decisi dai distributori e contrastare eventuali speculazioni. Meloni, poi, in un video pubblicato online ieri, mercoledì 11 gennaio, aveva difeso la scelta del suo governo di non prolungare gli sconti sulle accise, voluti dal precedente governo guidato da Mario Draghi, in risposta al forte aumento del prezzo dei carburanti causato dall’inizio del conflitto in Ucraina del 24 febbraio dello scorso anno.
Caro carburanti? Facciamo chiarezza.#gliappuntidiGiorgia https://t.co/cWIBXLRE4O
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 11, 2023
In un passaggio molto ripreso dai giornali e criticato aspramente dai leader delle opposizioni, in particolare dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta, la Presidente del Consiglio aveva detto che «in questa campagna elettorale io non ho promesso che avrei tagliato le accise sulla benzina, banalmente perché sapevo qual era la situazione davanti alla quale mi sarei trovata».
Sul carocarburante il Governo gioca sulla pelle di famiglie, imprese e lavoratori. Sentite cosa sta succedendo pic.twitter.com/VBSxPUy3ry
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 11, 2023
Come sottolineato, però, dal Corriere della Sera nel programma elettorale di Fratelli d’Italia per le elezioni politiche del 25 settembre dello scorso anno si faceva esplicito riferimento all’eventualità di un taglio delle accise sui carburanti. In uno dei passaggi, riportati nel diciassettesimo punto del programma elettorale, dedicato al tema della “Energia pulita, sicura e a costi sostenibili”, si faceva riferimento ad un «sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise».
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