Oggi 24 gennaio e i successivi giorni fino al 26, sarà attuato lo sciopero dei benzinai con la chiusura dei distributori.
A partire da oggi alle ore 19:00 fino al 26 gennaio, verrà messo in atto uno sciopero nazionale dei benzinai che comporterà la chiusura dei distributori, alcuni anche self-service. Lo sciopero riguarderà sia i distributori che sono presenti sulle strade ordinarie (urbane e extraurbane) ma anche quelli presenti sulle autostrade, coinvolgendo anche il self-service. Alcuni (pochi) distributori dovrebbero però rimanere aperti in modalità self-service, soprattutto gli impianti che sono gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere, quindi se sapete che quel distributore ha una gestione privata, potreste trovarlo a aperto almeno in self-service.
Lo sciopero è stato avviato dalle associazioni Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio che hanno fatto aderire il 70% dei distributori presenti sul territorio italiano. Nel frattempo il prezzo del carburante sta ritornando a salire e la colpa, attraverso alcuni membri del governo, è ricaduta proprio sui distributori che si sono opposti a queste dichiarazioni mettendo in atto questo sciopero.
Le parole del Premier Meloni: “Abbiamo immaginato dei provvedimenti, la categoria si è confrontata con il governo due volte, ha fatto legittime rimostranze, alcune erano di buone senso e su quello siamo andati incontro ma non potevamo tornare indietro su un provvedimento giusto: pubblicare il prezzo medio settimanale, anche per far capire all’utente la situazione, secondo me è una iniziativa di buon senso. Abbiamo tentato il più possibile di andare loro incontro. Poiché ovunque si raccontava, anche sulla stampa, che i prezzi erano alle stelle anche se la media dei prezzi settimanale non diceva questo, abbiamo cercato di capire come evitare che alcuni, molto pochi, potessero speculare. Prima era stato revocato lo sciopero e poi confermato ma sugli stessi provvedimenti, alcune associazioni hanno deciso di non aderire e quindi ci sono punti di vista diversi. Ma non c’è alcuna volontà di colpire la categoria e mi dispiace se qualcuno l’ha interpretato così, c’era la necessità di fare ordine per evitare comportamenti sbagliati.
Claudio Spincaci (Presidente Unem), crede che non ci saranno importanti rialzi nel prezzo del carburante, perché secondo le sue parole la data di embargo era nota da molto tempo e i mercati tentano di anticipare. Inoltre ha dichiarato: “Il leggero trend al rialzo di questi ultimi giorni è dovuto a questioni congiunturali, quali lo sciopero delle raffinerie in Francia e il freddo, non dimentichiamo che il gasolio è utilizzato anche per il riscaldamento. Con le scorte piene in tutta Europa, il problema non è adesso, semmai potrebbe proporsi nell’autunno 2023.”
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