Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, ha annunciato che nelle prossime settimane revocherà il divieto sugli account dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo una sospensione durata più di due anni.
Trump era stato sospeso dai principali social network in seguito all’attacco al palazzo del Congresso del 6 gennaio del 2021 da parte dei suoi sostenitori, che avevano tentato di impedire la certificazione della vittoria dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
🚨 SCOOP @axios w/ @sarafischer: Meta will reinstate former President Trump's Facebook and Instagram accounts "in coming weeks" following a two-year suspension, according to Nick Clegg, the company's president, global affairs.https://t.co/55ZVVK3mOY
— Mike Allen (@mikeallen) January 25, 2023
Gli account di Trump su Facebook e Instagram erano stati bloccati il 7 gennaio del 2021 per 24 ore e, successivamente, erano stati sospesi a tempo indeterminato. Nel maggio del 2021, l’Oversight Board, il comitato indipendente istituito per dirimere le questioni etiche più complesse di Facebook, aveva confermato la decisione presa dall’amministratore delegato e fondatore della piattaforma Mark Zuckerberg, ma aveva invitato l’azienda a porre un limite temporale alla sospensione. Nel giugno del 2021, poi, Meta aveva comunicato che la sospensione degli account di Donald Trump sarebbe durata per almeno due anni e che un’ulteriore decisione a riguardo sarebbe stata presa alla fine di gennaio del 2023.
In un comunicato diffuso da Meta, il presidente degli affari globali della società, Nick Clegg, ha confermato le anticipazioni diffuse dal giornale online statunitense Axios. Nel comunicato, Clegg ha affermato che «il pubblico dovrebbe essere in grado di ascoltare ciò che i politici hanno da dire – che sia buono, cattivo o brutto – cosicché possano prendere decisioni informate nella cabina elettorale. Questo non vuol dire, tuttavia, che non ci siano limiti a ciò che le persone possono dire sulle nostre piattaforme».
In un post sulla piattaforma Truth Social, di cui detiene delle quote, l’ex presidente Trump ha commentato la decisione sottolineando che da quando i suoi account sono stati rimossi dalle piattaforme di proprietà di Meta, la società «ha perso miliardi di dollari» e che «una cosa del genere non dovrebbe mai più succedere ad alcun presidente in carica».
La decisione di Meta fa seguito ad un’altra decisione analoga presa dall’attuale amministratore delegato di Twitter Elon Musk, che in un controverso sondaggio dello scorso novembre aveva chiesto agli utenti della piattaforma se volessero il reintegro di Trump. In quella circostanza aveva vinto l’opzione riguardo la sospensione del ban permanente di Twitter nei confronti dell’ex presidente, il quale, tuttavia, non ha ancora pubblicato alcun tweet.
A novembre, tra l’altro, Trump ha annunciato la sua candidatura alle primarie del Partito Repubblicano per stabilire il prossimo candidato alla presidenza degli Stati Uniti per le elezioni del 2024. Diversi commentatori si sono detti preoccupati dalla decisione di Meta, sostenendo che consentire nuovamente a Trump di compromettere le fondamenta democratiche degli Stati Uniti, incitando alla violenza come nelle circostanze che condussero all’assalto al Congresso del 2021, possa rappresentare una decisione estremamente pericolosa per la tenuta delle istituzioni statunitensi.
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