Scatta un nuovo embargo sui prodotti petroliferi russi. Questo vuol dire ancora un rincaro sul prezzo del carburante in Italia?
Dopo il divieto alle importazioni di greggio russo, da oggi, domenica 5 febbraio, in Europa scatterà un nuovo embargo. L’Unione Europea chiuderà le porte anche ai prodotti raffinati provenienti da Mosca. Le ripercussioni sul mercato Europeo e gli effetti sul prezzo del carburante, in particolare del diesel, sono incerte, ma i listini potrebbero raggiungere nuovi rialzi.
Le ripercussioni dell’embargo sull’Italia
L’Italia sembra essere il paese meno esposto: fino al giugno 2022 la quota di diesel russo importato era del 5 percento. Dal luglio 2022, l’Italia ha praticamente ridotto a zero l’importazione, a fronte di un consumo annuo di prodotti raffinati pari a 55 milioni di tonnellate. Inoltre, sul territorio italiano sono attivi 13 siti di raffinazione, che riescono a lavorare circa 71 milioni di tonnellate di greggio all’anno. L’Italia copre quindi la domanda interna di gasolio e riesce a produrre un surplus.
Nonostante l’Italia sia coperta nel suo fabbisogno annuo di gasolio, potrebbero esserci delle ripercussioni sul prezzo del diesel. Le cause sono molteplici.
Da una parte, potrebbe esserci un aumento della domanda del gasolio proveniente dall’Italia da parte degli altri Paesi Europei fino ad oggi maggiormente dipendenti dalla Russia, Germania in primis. Questo causerebbe un aumento dei prezzi del carburante. In secondo luogo, molti Paesi Europei acquisteranno i prodotti raffinati in quantità maggiori dai Paesi del Golfo. Il costo del trasporto della materia prima sarà più alto, determinando un aumento.
Segnali di ottimismo arrivano comunque dal mercato, che sta registrando un andamento dei prezzi in lieve discesa. Gli operatori poi hanno fatto negli ultimi mesi una “corsa all’ acquisto”, rimpinguando le scorte di gasolio.
(Fonte Geopop)
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