sabato, Novembre 23, 2024
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Mancano cuochi e facchini, a Pompei nasce Fiera del lavoro nel turismo

A partire da Pasqua, e in vista poi della stagione estiva, ci si prepara a un periodo boom per il turismo. Una opportunità di grande sviluppo per l’economia del territorio e l’occupazione ma le imprese del settore lamentano la mancanza di figure professionali specializzati.

A farsi portavoce dell’allarme il sindaco di Pompei, meta di turismo ‘laico’ per gli Scavi archeologici e nello stesso tempo religioso per la presenza del Santuario, ha deciso di passare all’azione. Un’iniziativa che il primo cittadino, Carmine Lo Sapio, ha preso nella prospettiva che, annuncia, “sono in arrivo 50mila turisti al giorno, ma mancano mille addetti per i periodi di picco”. Così, per scongiurare la chiusura delle attività ricettive, ha organizzato il “Job in tourism recruiting day”, la prima “Fiera del lavoro” del settore per agevolare l’incontro tra domanda e offerta, che si svolgerà il prossimo 30 marzo presso il “Porto di Pompei – Marina di Stabia”.
Annunciata la partecipazione di centinaia di aziende da tutta la Campania, e del Sud Italia, e migliaia di giovani, in cerca di lavoro, da tutta Italia.
Le aziende in cerca di figure professionali avranno la possibilità di incontrare i candidati e al contempo di avere a disposizione un’adeguata vetrina promozionale.
“L’industria del turismo – spiega Lo Sapio – marcia a pieno regime, tuttavia fatica a trovare chi la sostenga. Dopo la marcata ripresa del 2022, anche per quest’anno si prevede un aumento dei flussi di turisti, dall’Italia e dall’estero. Ma la crescita del settore, tuttavia, si scontra con le difficoltà di reperimento del personale. Tanto che per la Pasqua e per i mesi primaverili legati ai ponti si stimano, in tutta Italia, 50 mila posizioni vacanti nelle imprese turistiche. A lanciare l’allarme che rischia di danneggiare un settore in piena ripresa sono le associazioni di categoria. I lavoratori non si trovano così facilmente: le imprese segnalano difficoltà di reperimento delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati”.
Lo Sapio evidenzia che si tratta di una percentuale “che sale addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del turismo. Più nel dettaglio, i profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione, l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate.
E proprio queste ultime appaiono quelle più ostiche da rintracciare. Sul mercato resta infatti impossibile, attualmente, mettere sotto contratto camerieri semplici, facchini e lavapiatti. Ma ci sono difficoltà anche per gli addetti alle pulizie e magazzinieri. Quanto alle fasce professionali più qualificate si va a caccia di 10 mila posti. E in particolare contabili, baristi, informatici e assistenti reception e cuochi. Alla luce di questi dati allarmanti ho inteso organizzare una ‘Fiera del lavoro’ per il settore turistico”.

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