Un agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere napoletano di Secondigliano, 38 anni, si è tolto la vita sparandosi con l’arma di ordinanza, alla fine del turno notturno di lavoro. Ne dà notizia Gennaro De Fazio, segretario generale della UilPa, il sindacato di polizia penitenziaria della Uil.
L’Agente si chiamava Felice Scuotto, era originario di Aversa, lascia la moglie e due figli piccoli.
Il sindacalista ricorda che lo scorso anno sono stati 84 i suicidi fra i detenuti italiani e cinque quelli fra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria; ammontano già a 11, invece, i reclusi che hanno volontariamente messo fine alla propria esistenza nei primi tre mesi dell’anno.
“Quello dei suicidi nelle forze dell’ordine e, particolarmente, nel Corpo di polizia penitenziaria, la cui incidenza è notevolmente superiore che nella restante popolazione, è un fenomeno che necessita di essere investigato compiutamente e affrontato concretamente”, afferma De Fazio.
“Non riteniamo affatto sufficienti le iniziative e i supporti, anche di natura psicologica, finalizzati a intercettare a valle il disagio, ma reputiamo necessari e non più rinviabili interventi a monte che lo prevengano. Ciò si può realizzare, in primis, ‘umanizzando’ le condizioni di lavoro anche attraverso il rispetto dei diritti e delle prerogative contrattuali”.
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