lunedì, Novembre 25, 2024
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Melito: come sono nate le indagini che hanno portato all’arresto del Sindaco

Melito – Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi sono nate dalla denuncia di un’intimidazione presentata a ottobre 2020 dall’allora sindaco Antonio Amente (deceduto appena un mese dopo per Covid).

Tra gli arrestati figurano l’attuale sindaco di Melito, Luciano Mottola, il presidente del Consiglio comunale Rocco Marrone, due consiglieri comunali, Antonio Cuozzo di Fratelli d’Italia e Massimiliano Grande di “Davvero ecologia e diritti” (quest’ultimo posto ai domiciliari), l’imprenditore Emilio Rostan, padre dell’ex deputata Michela Rostan (estranea alla vicenda) e Vincenzo Marrone, padre di Nunzio Marrone, candidato sindaco alle amministrative del 2021 ma rimasto fuori dal ballottaggio.

I voti controllati dal clan Amato-Pagano in alcune zone, come le Palazzine 219, acquisiti in vista della competizione elettorale in cambio di denaro, promesse di posti di lavoro e della “disponibilità a soddisfare interessi o esigenze del clan” una volta eletti. È lo scenario criminale nel quale, stando a quanto ricostruito dalle indagini della Procura di Napoli, si sono svolte le elezioni amministrative del 2021 nel comune di Melito, alle porte di Napoli. Tra gli indagati figura Vincenzo Marrone (per il quale il gip ha disposto la custodia in carcere), padre di Nunzio Marrone, candidato sindaco alle elezioni del 3 e 4 ottobre 2021; Vincenzo Marrone, stando a quanto contenuto nell’ordinanza, quale principale organizzatore e sostenitore della coalizione elettorale collegata al figlio avrebbe accettato la promessa di procurare alla coalizione e allo stesso candidato i voti degli appartenenti al clan, dei soggetti ad essi legati e dei residenti del rione popolare destinatari di pressioni e intimidazioni. In cambio, ci sarebbe stata l’elargizione di somme di denaro non meglio accertate e di altre utilità, nonché la disponibilità a soddisfare interessi o esigenze dell’associazione camorristica. Lo stesso clan Amato-Pagano avrebbe individuato dei candidati alla carica di consigliere comunale di proprio riferimento, tra i quali Antonio Cuozzo, poi effettivamente eletto nella lista di Fratelli d’Italia (anche per lui il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere). L’accordo sarebbe stato stipulato con Vincenzo Nappi, storico esponente del clan Amato-Pagano, ucciso in un agguato di stampo camorristico il 23 gennaio scorso a Melito. Lo stesso meccanismo di voto di scambio sarebbe poi avvenuto per il turno di ballottaggio, dal quale Marrone è rimasto escluso, e che ha visto contrapposti Luciano Mottola e Dominique Pellecchia.

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