L’orsa Jj4 è innocente, “la perizia veterinaria forense la scagiona”
La Lega antivivisezione Leal, dopo aver acquisito la perizia veterinaria forense sull’animale accusato di aver ucciso nei boschi del Trentino il runner Andrea Papi, sostiene che “i medici hanno rilevato lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini di un orso maschio adulto”. Per questo chiedono la liberazione immediata dell’orsa Jj4. Inoltre, si sottolinea, “le evidenze riscontrate non consentono di classificare l’azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione”.
Una novità che procura altro dolore alla famiglia Papi che, tramite i legali Maura Cravotto e Marcello Paiar, fa sapere che non intende “accettare ulteriori provocazioni”. La famiglia e la fidanzata Alessia Gregori chiedono “rispetto e comprensione”, ma nonostante gli attestati di apparente solidarietà, da settimane ricevono continue critiche e “provocazioni inaccettabili”.
“Dopo aver sopportato ricostruzioni fantasiose e francamente incredibili ora devono sopportare un’ulteriore ipotesi ricostruttiva – scrivono gli avvocati – La famiglia Papi intende prendere le distanze da ricostruzioni che allo stato non trovano oggettivi riscontri, confidando che la relazione peritale disposta dalla Procura, quando sarà depositata, possa mettere un punto alla dolorosa vicenda”.
Intanto, in attesa della sentenza del Tar sulle sorti dell’orsa, gli animalisti si aggrappano alle perizie veterinarie per scagionare Jj4. La dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane: la distanza tra i denti tra un orso maschio e una femmina è differente. Il maschio ha una distanza tra i canini di 8-8,5 centimetri. “Questa perizia smentisce le menzogne raccontate da Fugatti – insorgono gli animalisti – Nelle relazioni si legge infatti che sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto”.
“Le femmine di orso – viene spiegato – presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali e la relazione continua ancora aggiungendo altri dettagli. Le ferite riscontrate non sono riconducibili a una attività predatoria. Il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario”.