Emergono i dettagli shock della confessione che questa notte Alessandro Impagnatiello ha reso ai Carabinieri della Compagnia di Rho, della Stazione di Senago e al pm Alessia Menegazzo.
Il 30enne è stato messe alle strette dalle evidenze riscontrate dai Carabinieri e dalle incongruenze del suo racconto, così ha confessato. La ricostruzione dell’omicidio è agghiacciante. La 29enne di Sant’Antimo è stata uccisa a coltellate poi Impagnatiello ha infierito sul corpo della ragazza provando a bruciarla mentre era ancora in casa per due volte. La prima volta nella vasca da bagno con alcool. La seconda volta nel box con la benzina. L’ha trascinata giù per le scale, forse con l’aiuto di un complice che ora gli investigatori stanno cercando, l’ha caricata nel baule della sua T-Roc e ha provato a farla sparire. Il cadavere è stato ritrovato in una piccola intercapedine dietro a una serie di box in via Monte Rosa a Senago, a circa 600mentri dal luogo dell’omicidio.
Il barman ha completamente ripulito la casa, ma non ha potuto fare lo stesso con le scale del condominio. Qui i Carabinieri della sezione investigazioni scientifiche hanno trovato la scia lasciata dal corpo di Giulia Tramontano grazie al luminol. Inoltre all’interno dell’auto era chiarissimo l’odore di benzina. Oltre alla tracce trovate nel box dove c’è stato il secondo tentativo di dare fuoco al corpo della 29enne. I militari hanno rinvenuto il cadavere della ragazza intorno all’una di questa notte tra la disperazione dei familiari giunti da Sant’Antimo. Per gli inquirenti l’omicidio sarebbe avvenuto sabato sera, sicuramente dopo le 19.
La vita di Giulia, al settimo mese di gravidanza, era diventata un incubo. Ad Aprile aveva scoperto la doppia vita di Alessandro Impagnatiello. Il 30enne aveva una relazione con una 23enne americana, anche lei rimasta incinta e spinta pare proprio dal barman ad abortire. A quanto pare la 23enne, stanca delle bugie di Impagnatiello, avrebbe incontrato Giulia poche ore prima dell’omicidio. Il 30enne avrebbe telefonato all’amante dopo l’omicidio dicendo di essere libero e che Giulia se ne era andata. Ma la 23enne si sarebbe spaventata e non avrebbe acconsentito ad incontrarlo. Tutti dettagli che poi verranno chiariti e verificati dalla magistratura di Milano.
Impagnatiello è stato trasferito nel carcere milanese di San Vittore.
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