Il gip di Milano, Angela Minerva, ha convalidato il fermo e la custodia cautelare in carcere per Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano.
Però il magistrato ha escluso le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. La scelta sul far decadere l’aggravante della crudeltà è stata così motivata «l’azione omicidiaria non risulta, allo stato, caratterizzata da particolare pervicacia, tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero e dell’entità dei colpi inferti». A quanto pare però non tiene conto dei reiterati tentativi di occultare il corpo bruciandolo, prima con l’alcol e poi con la benzina.
Riguardo alla premeditazione per il gip, cita la giurisprudenza, «da quando è sorto il proposito di uccidere al momento in cui Impagnatiello ha accoltellato Giulia non è trascorso un arco di tempo sufficiente per riconoscere l’aggravante». La questione è stata quindi ripotata ad una mera questione di tempistiche. Per il giudice cercare prima di uccidere una persona il modo di far sparire il corpo non sarebbe una chiaro segno di premeditazione.
Ovviamente poi tutte queste situazioni, che alla fine della condanna hanno un peso specifico importante, verranno affrontate approfonditamente in fase processuale.
Sul fronte delle indagini, i Carabinieri della stazione di Senago e della Compagnia di Rho hanno acquisito centinaia di filmati dei sistemi di video sorveglianza della cittadina teatro dell’orrendo omicidio di Giulia Tramontano, per verificare la presenza o meno di complici dell’assassino.
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