Molto dipenderà da chi sarà il nuovo allenatore
Nemmeno il tempo di gioire per lo scudetto che in casa Napoli c’è già la prima grana da affrontare: quella relativa al cambio allenatore. Ora che Spalletti e De Laurentiis hanno ufficializzato il loro divorzio, la società dovrà essere brava a trovare un sostituto in panchina che sia all’altezza. Il casting è aperto, e prevede una lista di nomi corposa: da Luis Enrique, che però avrebbe rifiutato l’incarico, preferendo una panchina in Premier League, a Sérgio Conceição, che verrebbe subito a Napoli ma che per adesso non entusiasma l’ambiente. Ci sarebbero poi Italiano e addirittura Mancini, che ha smentito prontamente. Ma perché in questi giorni si parla così tanto del nuovo allenatore e meno della prossima campagna acquisti? Perché l’allenatore, se è bravo e preparato, di solito fa la differenza. E il Napoli il prossimo anno vuol fare ancora la differenza, almeno in Serie A.
Un dubbio da sciogliere al più presto
Oggi è difficile dire se il Napoli riuscirà o meno a ripetersi in campionato senza conoscere il nuovo allenatore, che dovrà essere bravo a prendere per mano la squadra, accompagnandola verso la vittoria del tricolore come fece Spalletti. Stando alle principali notizie sportive oggi, come quelle riportate sul portale di Unibet, non c’è ancora nulla di certo per quanto riguarda la panchina partenopea. Tuttavia, ci sono alcune voci insistenti su Vincenzo Italiano. Da anni inseguito dal presidentissimo De Laurentiis, l’attuale allenatore della Fiorentina è il profilo che piace di più in assoluto. Giovane, innovativo e soprattutto amante del 4-3-3, Italiano ha dimostrato che con lui al comando il bel calcio è sempre possibile. La finale di Coppa Italia persa immeritatamente contro l’Inter ne è l’ultimo esempio.
Perché proprio Vincenzo Italiano?
Italiano, oltre a schierare l’11 titolare proprio come piace a De Laurentiis, è un maniaco dei dettagli, uno che lavora giorno e notte per ricercare la perfezione. Di lui piace anche il fatto che i suoi esterni di difesa quasi sempre si trasformano in quinti di centrocampo – compito quest’anno riservato a Dodò e Biraghi. Ne deriva che la sua idea di calcio è prettamente offensiva; proprio quello che interessa al Napoli del futuro prossimo, che vuole proseguire sul solco tracciato da Spalletti, allenatore focalizzato sulla fase di costruzione del gioco d’attacco grazie a esterni polivalenti. Altra considerazione, stavolta di natura economica: il mister della Fiorentina ha uno stipendio basso, che si aggira sui 2,7 milioni di euro. Se accettasse la corte dei partenopei potrebbe strappare un contratto da 4 milioni, in linea con quello che prendeva Spalletti. Insomma, il profilo sembra essere quello giusto; ora il Napoli dovrebbe muoversi con circospezione per non irritare la Viola e soprattutto Commisso.
Pronto per il grande palcoscenico?
C’è però un dubbio su Italiano. Davvero è pronto per un grande palcoscenico come quello di Napoli? Le pressioni che ha dovuto subire quest’anno alla Fiorentina non sono nulla rispetto a ciò che l’attende. Sotto il Vesuvio è vietato sbagliare, soprattutto considerando i nomi che compongono il fortissimo 11 titolare che ha meritato di vincere lo scudetto. Questa cosa va soppesata con attenzione, quando si deciderà di entrare nel vivo per il post-Spalletti.