Primo caso di malattia di Lyme in Campania diagnosticata ad una bambina di 4 anni e mezzo all’ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento. Una malattia connessa al morse delle zecche, abbastanza comune nel nord Italia, mentre è una spiacevole prima volta per la Campania.
La bambina di Guardia Sanframondi, circa 20 giorni fa, era stata punta da una zecca. Il parassita, che presumibilmente era sulla cute da qualche giorno, è stato rimosso presso il Psaut di Cerreto Sannita, con conseguente prescrizione di terapia antibiotica con macrolide per 7 giorni. Successivamente è comparso sul volto della bambina un eritema migrante trattato inizialmente con cortisone. La piccola è stata poi visitata dai medici del Pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento dopo aver manifestato difficoltà a camminare e forti dolori ad arti, dorso e addome.
Ricoverata nel reparto di pediatria, dopo una serie di esami clinici approfonditi, è stata confermata la presenza di anticorpi anti Borrelia Burgdorferi e quindi di una infezione trasmessa da una zecca del genere Ixodes (la Ixodes ricinus) che si trova in Campania come parassita delle pecore.
«La diagnosi si riesce a fare se si tiene conto di questa malattia, visto che le manifestazioni sono poliedriche e possono far pensare a tante altre patologie, non a caso la malattia di Lyme si definisce anche la grande simulatrice», spiega il dottor Raffaello Rabuano, direttore della Uoc di Pediatria-Neonatologie e Utin dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù di Benevento.
«Il caso in questione è estremamente interessante perché fino ad oggi abbiamo pensato che la malattia colpisse solo alcune regioni italiane, cioè il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige. Oggi, invece, ci accorgiamo che, forse per le mutate condizioni del clima o dell’habitat o altro, gli animali selvatici arrivano nei centri abitati con il loro corredo di parassiti. È importante prevenire la malattia di Lyme con misure ambientali volte ad evitare la puntura degli artropodi. Quando ci si accorge di avere una zecca sulla cute bisogna recarsi in pronto soccorso o dal medico e non procedere in proprio alla rimozione del parassita che va fatta, invece, con una tecnica particolare. Non è raccomandata la profilassi antibiotica dopo la puntura della zecca perché il rischio generale di contrarre la malattia di Lyme, anche nelle zone endemiche, è dell’1-3%».
«È sempre raccomandato indossare abiti che coprano gli arti quando si va nei boschi o quando si va in campagna, usare calzature chiuse e lozioni insetto-repellenti. Al ritorno da escursioni o gite nei boschi, in montagna o in campagna è sempre opportuno ispezionare la cute alla ricerca di eventuali parassiti».
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