È stato domato dai Vigili del fuoco l’incendio divampato nella tarda serata di ieri all’interno dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania. Le fiamme sono state circoscritte e poi spente. L’aerostazione, tuttavia, è invasa dal fumo e sono ancora in corso le operazioni di controllo e bonifica dello scalo.
Dopo il rogo, è stato aperto un fascicolo senza indagati dalla procura etnea: vengono ipotizzati i reati di incendio doloso e incendio colposo. Secondo la procura, guidata da Carmelo Zuccaro, occorre indagare perché la salute di quanti si trovavano nello scalo è stata messa a rischio. Non risultano danni alle persone.
La Sac, società di gestione dell’aeroporto, ha comunicato che lo scalo resterà chiuso fino alle 14 di mercoledì 19 luglio. I passeggeri in partenza o in arrivo a Catania, sono invitati dalla Sac, la società che gestisce lo scalo etneo, a contattare le compagnie aeree per aggiornamenti sui propri voli.
Sette aerei sono stati dirottati da Catania a Palermo, altri due verso Trapani come primi effetti della chiusura dell’aeroporto.
“Solidarietà alla Sac e a tutti i colleghi di Catania – scrive Gesap, società che gestisce l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ -. Palermo è a disposizione per dare una mano di aiuto“.
Analogo messaggio anche da parte di Airgest, società di gestione del ‘Vincenzo Florio’: “L’aeroporto di Trapani e Airgest, società di gestione dello scalo, seguono con attenzione le vicende che hanno colpito l’aeroporto di Catania e desiderano esprimere a Sac la propria vicinanza, auspicando che torni ad essere, nel più breve tempo possibile, il pilastro della mobilità siciliana – si legge sui social -. Forza! Siamo con voi e siamo pronti a dare il nostro supporto“.
Le compagnie aeree stanno avvisando i passeggeri dell’eventuale cancellazione o diversa destinazione in altro scalo. Nonostante il vettore aereo non sia responsabile del disservizio, e per questo motivo non spetti la compensazione pecuniaria ai passeggeri, secondo il Regolamento 261 del 2004, è previsto il rimborso delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assistere il passeggero.
Il passeggero, alla ricezione della comunicazione del disagio, è libero di non accettare la riprotezione, qualora la stessa sia nei giorni successivi alla data di viaggio desiderata.
In questo caso, quindi, il passeggero può acquistare un nuovo biglietto aereo anche con altra compagnia in altro scalo e quindi prendere un mezzo pubblico o un taxi per raggiugere Catania.
Risulta fondamentale in questo processo conservare la prenotazione originale del volo aereo per Catania, ma anche tutte le ricevute, fatture e scontrini di quanto speso per l’acquisto di ogni mezzo per raggiungere la meta inizialmente prefissata. Tutto ciò è necessario per richiedere il rimborso delle spese extra.
Il vettore aereo può, di comune accordo con il passeggero, decidere di operare il volo, dirottandolo in un altro aeroporto. È comunque onere della compagnia aerea fornire assistenza per raggiungere lo scalo di Catania. Anche in questo caso, qualora ciò non avvenga, il viaggiatore può sostenere costi per mezzi pubblici e/o taxi per raggiungere l’aeroporto di Catania, chiedendo successivamente il rimborso al vettore aereo.
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