A Barra, nella zona orientale di Napoli, non finiscono gli incedi nell’ex campo rom della zona residenziale del quartiere.
Prendono ancora fuoco i terreni in via Mastellone a Barra e la soluzione sembra non esserci, o meglio, non vuole essere trovata. A rimetterci sono gli abitanti del quartiere orientale di Napoli, nel quale si trova un ex campo rom dove da molti giorni vengono appiccati incendi classificati molto pericolosi per salute delle persone che vivono in quelle zone. La notte scorsa è ricapitato, dopo aver raccolto delle firme presentate al comune, ieri all’ennesimo incendio, gli abitanti di Barra si sono precipitati sul luogo protestando verso le autorità e contro chi si dovrebbe occupare della pericolosa problematica. Ormai quella zona è diventata una discarica a cielo aperto in un centro abitato dove a rimetterci sono gli abitanti che respirano fumo tossico e polveri sottili. I vigili del fuoco hanno lavorato molte ore per domare il fuoco appiccato nell’ex campo rom, presenti anche unità delle forze dell’ordine verso le quali i cittadini hanno mostrato la loro rabbia e sofferenza a causa di un problema che al momento sembra non avere soluzione.
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Sulla causa si è espresso anche il parroco della chiesa di Sant’Anna, don Franco Di Gaeta: “Urge una programmazione operativa e non solo scritta, fatta di obiettivi a medio e lungo termine, con delle verifiche, individuando e investendo risorse umane ed economiche. La situazione ambientale delle nostre zone è grave, aumentano allergie e ammalati oncologici e non si può più rimandare”. Ora gli abitanti di Barra si preparano per il 2 agosto, giorno in cui l’Assessore comunale, Vincenzo Santagada, avrà modo di valutare la situazione con deleghe alla salute e all’ambiente.
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