“C’è sempre possibilità di migliorare”. Rudi Garcia non si nasconde e a pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione è pronto a guidare il Napoli da campione d’Italia in carica.
“Ho parlato di una squadra un po’ più camaleontica – ha detto a Dazn -. Quando arrivi in un ambiente vincente la cosa che ti aspetti è che ogni volta che provi a migliorare qualcosa dicano ‘Ma l’anno scorso ha funzionato’. Però se volete che funzioni ancora quest’anno dobbiamo fare un ulteriore step e portare novità. Secondo me per un gruppo è sempre interessante avere cose nuove, perché altrimenti ti annoi un po’”.
L’allenatore francese si è soffermato, poi, su alcuni singoli, a partire da Victor Osimhen: “È un trascinatore pazzesco – ha spiegato -, vuole vincere e trascina la squadra. Un po’ come Cristiano Ronaldo: quando vince è contentissimo, chiama la squadra, vuole fare la foto ricordo. È uno dei migliori al mondo come centravanti. È bello vedere che un giocatore che potrebbe giocare solo la fase offensiva difende come un matto, pressa, torna indietro, aiuta la squadra. Una delle qualità di questo gruppo è questa. Non fanno solo un gioco offensivo di qualità, ma lavorano. Senza questo atteggiamento non puoi vincere. Kvara, invece, quando dribbla è bello da vedere, ma può migliorare ancora tanto”.
Parole al miele anche per il capitano, Giovanni Di Lorenzo: “È un uomo di grande qualità perché pensa agli altri, per questo è già un capitano. Poi è un leader perché motiva la squadra, è un esempio. E poi è un bel giocatore. Normalmente quando arrivo in un club mi do il periodo del ritiro, tre settimane su sei, per dire chi sarà il capitano della mia squadra perché lo voglio scegliere io. Ho bisogno di tempo per fare i colloqui individuali con tutti, vederli in campo e anche fuori con il gruppo. Invece qui non ho avuto nessun dubbio sul fatto che il mio capitano sarebbe stato Giovanni Di Lorenzo, perché poteva essere solo lui. Ci sono altri leader che potevano essere scelti, ma credo alle onde”.
“Il Napoli l’anno prossimo deve giocare in Champions League, questo è la base – ha aggiunto Rudi Garcia -. Quando giochi l’Europa League ti puoi concentrare al 100% sul campionato perché il girone normalmente lo superi e quando arrivano gli ottavi e i quarti di finali comincia a diventare serio, mentre quando giochi la Champions è quasi al contrario: i giocatori sono quasi fissati sulla coppa e devi ricordare loro che il loro pane quotidiano è il campionato. Quello che ti porta alla Champions l’anno dopo è il campionato. Quindi dobbiamo essere bravi a giocare le due competizioni, per questo serve una rosa forte”