“Produzione dovrebbe scendere a 9 mln di hl dai quasi 11 del 2022″
Milano, 28 ago. (askanews) – Ha preso il via con una decina di giorni di ritardo la raccolta dei grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante, la vendemmia in Puglia che paga il conto degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici che hanno caratterizzato il 2023, per cui si stimano quantità in calo di almeno il 15%, ma qualità eccellente. Lo ha reso noto la Coldiretti pugliese, in occasione della raccolta dei primi grappoli a Campi Salentina (Lecce), spiegando di stimare in oltre tre milioni le bottiglie prodotte sia col metodo Charmat (la maggior parte), che con il metodo classico.
“La produzione pugliese dovrebbe scendere dunque intorno ai 9 milioni di ettolitri contro i quasi 11 milioni dell’anno scorso, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Puglia” aggiunge la Coldiretti regionale, precisando che “si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi molto dipende dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane”.
“A livello regionale la peronospora ha tagliato a macchia di leopardo i quantitativi di uva dal 20% al 70%” afferma il responsabile vitivinicolo di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, evidenziando che “i costi di produzione per salvare il prodotto sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell’impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi del mese di giugno, a cui sono seguiti il caldo torrido e le scottature di luglio”.
“Con un totale di 38 vini Dop e Igp la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati, con il comparto vitivinicolo che pesa per il 92,7%” ricorda Coldiretti, sottolineando che “dopo i balzi a due cifre degli anni 2021 e 2022, nel primo trimestre di quest’anno l’export del vino pugliese continua a tenere, registrando un valore di oltre 54 milioni di euro, con un +68% nel Regno Unito, seguito dalla crescita del +24% delle vendite negli Stati Uniti”.