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Teatro,in scena a Roma la Clitemnestra inascoltata di Alma Daddario

Domani lo spettacolo di teatro, danza e musica a Cecina

Roma, 28 ago. (askanews) – Clitemnestra è passata alla storia, grazie a Omero (Odissea), Eschilo (Orestea), Euripide (Ifigenia in Aulide), come il prototipo della donna adultera e assassina, che ha commesso l’orrendo delitto di uccidere lo sposo appena tornato vincitore dalla guerra. Ma è davvero così? Reduce dal successo di pubblico e critica in Sicilia, nei siti suggestivi di Eraclea e Selinunte, lo spettacolo “Clitemnestra, il processo”, che va in scena stasera alle 21,30 a Roma per la rassegna dei Solisti del Teatro ai Giardini della Filarmonica, si interroga su chi sia davvero la protagonista.

La rappresentazione di Alma Daddario, scrittrice ed esperta di teatro, ha la regia di Sebastiano Tringali, la coreografia di Aurelio Gatti e i costumi Marina Sciarelli Genovese ed è interpretata da Carlotta Bruni, Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo Rosa Merlino, Luca Piomponi, Paola Saribas e Valeria Contadino (nel ruolo di Clitemnestra e vari). “La Clitennestra di questo spettacolo è un personaggio emblematico – afferma l’interprete Valeria Contadino – racchiude in sé la voce di tutte le donne che vengono giudicate e condannate per le loro scelte senza essere ascoltate. Il testo di Alma Daddario è profondamente moderno, riflette una condizione ancora oggi presente in tutti gli ambiti, quello pubblico e quello familiare, per un retaggio culturale di oppressione patriarcale, che spesso si traduce in feroce violenza, fisica ma anche psicologica”.

Nella riscrittura di Alma Daddario la vicenda viene tradotta in una polifonia di condanne: tutte le voci del mito, Cassandra, Agamennone, Oreste ed Elettra intervengono – ora carnefici, ora vittime – per confermare una sentenza già scritta. Il senso comune, il preconcetto, si fanno coro di un verdetto esemplare che contrappone le azioni maschili da quelle femminili, riconoscendo legittimità alle prime e condanna alle seconde, secondo le leggi di una società patriarcale dura e crudele.

“Se una donna non ama più sicuramente ha un altro, se vuole studiare o dedicarsi a una professione non sarà una buona madre, se si cura va in cerca di apprezzamenti, se non lo fa viene emarginata dal contesto sociale – continua Contadino – gli uomini rispondono solo a se stessi, non devono rendere conto delle loro scelte libere. Una libertà che alle donne viene ancora negata, in tutto il mondo. Da noi ogni giorno un fatto di cronaca ne dà l’esempio, come le recenti violenze su minori, addirittura su bambine oltre che adolescenti. Per non parlare dei femminicidi. E questo accade perché le donne sono ancora inascoltate”.

Nella messainscena, in forma di teatro, danza e musica, Clitennestra non cerca assoluzioni, non si giustifica, ma ripercorre ogni istante con sgomento per la violenza subita, vissuta, prima come giovane sposa e madre, poi come madre e regina, infine come donna.

Lo spettacolo andrà poi in scena a Cecina domani, 29 agosto, nell’ambito del Festival di prosa.

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