Daniela Di Maggio, madre di Giovabattista Cutolo, si è recata venerdì mattina in piazza Municipio a Napoli, luogo in cui suo figlio di 24 anni è stato ucciso per mano di un 16enne.
La donna ha usato parole durissime: Chi ha ucciso mio figlio è una bestia che scende con un’arma che uccide. Tutto questo questo perché non sentendosi, non esistendo, hanno bisogno di comunicare al mondo che esistono attraverso un’azione violenta.
Mio figlio era un uomo elegante, stiloso, per bene, ha creato frustrazione in lui, kist è chiù bell e me, è megl’ e’ me, è kiu fort’ e’ me, con questa bestiale cultura, che si è creata con l’emulazione di certe trasmissioni che hanno esaltato la mente omicida di questi ragazzi, si sentono così forti da uscire con un ferro in mano, come lo chiamano loro. E io sono certa che questo ragazzo era dopato di qualcosa. Droga, arma e il nulla cosmico, invece un ragazzo come mio figlio, pieno di cose, è stato buttato a terra, qua a terra con tre colpi di pistola, per mangiarsi un panino, per difendere una ragazza da una rissa.
Io sono paralizzata dal dolore e ho pregato tutta la notte affinché mio figlio mi desse la forza per venire fin qua senza svenire, me l’ha data, ho messo la sua maglietta, il suo profumo per avere la sensazione che lui sia ancora vivo.
Ora vi prego voglio sentire il Sindaco Manfredi, il Questore di Napoli, perché sono loro che gestiscono la comunità, nessuno si è fatto vivo. Io voglio parlare con chi ci governa. Abbiamo perso tutti, ha perso la comunità, ha perso la mia famiglia, ha perso la famiglia di chi ha sparato, hanno perso gli amici di mio figlio che avranno un trauma a vita, la mia dolce figlia che non avrà più un fratello. Ho cresciuto mio figlio facendogli credere che questo mondo fosse puro, ma ho sbagliato.
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