Con mancato accordo tornano le difficoltà delle regole precedenti
Cernobbio (Co), 2 set. (askanews) – Ottimista (“se volete, per necessità”) che si possa raggiungere una intesa sulla riforma del patto di stabilità e crescita entro la fine dell’anno, anche perchè un mancato accordo vorrebbe dire ritornare alle difficoltà delle vecchie regole, che non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre il debito. Esclusa, comunque, un’estensione al 2024 della sospensione delle regole di bilancio, decisa nel 2020 pochi giorni dopo lo scoppio della pandemia. A dirlo è il Commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, intervenuto sabato alla seconda giornata del forum Ambrosetti dedicata all’Europa.
“Dobbiamo trovare entro la fine dell’anno un’intesa sul patto di stabilità e di crescita, sono soddisfatto del fatto che i governi stiano lavorando sulla base della proposta della Commissione e sono ottimista, se volete per necessità, sul fatto che si possa raggiungere una intesa entro fine anno”, ha dichiarato Gentiloni, parlando con la stampa a margine del forum. “Noi abbiamo deciso di sospendere le regole del patto di stabilità il 17 marzo del 2020, dopo la dichiarazione della pandemia. Le abbiamo prolungate abbastanza facilmente nel 2021, con qualche discussione nel 2022, con molte discussioni nel 2023. Non le prolungheremo nel 2024”.
Secondo Gentiloni, un mancato accordo sul nuovo patto di stabilità, e quindi un ritorno alla situazione precedente, “metterebbe in luce le difficoltà delle regole precedenti”. Regole che, “pur avendo degli elementi certamente utili, positivi e da confermare, non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre sostanzialmente il debito, quindi riproporle non sarebbe sicuramente ideale”, ha evidenziato. Christine Lagarde, “ci ricorda spesso che raggiungere questa intesa è fondamentale anche nella valutazione complessiva che la Bce fa della situazione dei mercati e questo credo sia anche uno dei motivi aggiuntivi per cui bisogna lavorare con grande spirito di responsabilità per trovare un’intesa”.
L’11 settembre, Bruxelles aggiornerà le proprie previsioni economiche e il contesto, seppur non di recessione, vede comunque un rallentamento dell’economia, per cui è fondamentale per l’Unione europea essere competitiva. “La crescita rallenta perché sulla manifattura pesano i costi dell’energia, pesa, soprattutto per alcuni paesi, il rallentamento della Cina. Speriamo che nel settore dei servizi la stagione turistica contribuisca anche alla ripresa della crescita”, ha spiegato Gentiloni. “Siamo in un contesto di persistente inflazione, un contesto credo di rallentamento ma non di recessione, un contesto nel quale è fondamentale l’Unione europea sia competitiva”.
“Essere competitivi – ha sottolineato Gentiloni – significa tre cose: primo, dobbiamo usare le risorse che abbiamo. Si parla spesso della necessità di nuove risorse, ma non dimentichiamo che abbiamo le risorse del Next Generation Ue che sono tuttora da impegnare e costituiscono per la Ue una massa finanziaria senza precedenti. Secondo, dobbiamo trovare entro la fine dell’anno un’intesa sul patto di stabilità e di crescita. La terza condizione – ha proseguito – è mettere in campo nuovi strumenti per rafforzare la competitività, anche perchè Next Generation Eu si conclude nel 2026 e per la Ue deve venire la necessità di mettere in campo nuove risorse. E’ una discussione non facile ma alla quale sarebbe sbagliato sottrarsi. Perchè – ha concluso – come ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella non possiamo perdere le grandi opportunità che l’Europa ha di fronte”.