Incontro ecumenico in Mongolia
Città del Vaticano, 3 set. (askanews) – Le religioni, insieme e senza confusioni, possono rappresentare per l’umanità attuale una via unica di armonia e ricerca del vero senso della vita. Questo l’invito venuto da Papa Francesco dalla Mongolia dove oggi, presso l’Hun Theatre di Ulaanbaatar, ha partecipato ad un Incontro Ecumenico e Interreligioso.
“Le tradizioni religiose, nella loro originalità e diversità, – ha ricordato Francesco prendendo la parola – rappresentano un formidabile potenziale di bene a servizio della società. Se chi ha la responsabilità delle nazioni scegliesse la strada dell’incontro e del dialogo con gli altri, contribuirebbe in maniera determinante alla fine dei conflitti che continuano ad arrecare sofferenza a tanti popoli”. Il tutto in uno spirito di “armonia”, parola, ha detto Francesco “dal sapore tipicamente asiatico. Essa è quel particolare rapporto – ha poi spiegato – che si viene a creare tra realtà diverse, senza sovrapporle e omologarle, ma nel rispetto delle differenze e a beneficio del vivere comune”.
Per questo, secondo il Papa, “le religioni sono chiamate a offrire al mondo questa armonia, che il progresso tecnico da solo non può dare, perché, mirando alla dimensione terrena, orizzontale dell’uomo, rischia di dimenticare il cielo per il quale siamo fatti”.
Da qui l’appello all’incontro tra credenti con l’impegno “a condividere il tanto bene che abbiamo ricevuto, per arricchire un’umanità che nel suo cammino è spesso disorientata da miopi ricerche di profitto e benessere. Essa – ha poi aggiunto Francesco – è spesso incapace di trovare il filo: rivolta ai soli interessi terreni, finisce per rovinare la terra stessa, confondendo il progresso con il regresso, come mostrano tante ingiustizie, tanti conflitti, tante devastazioni ambientali, tante persecuzioni, tanto scarto della vita umana”.