Per l’associazione è secondo femminicidio in pochi anni, dopo Briosi
Milano, 8 set. (askanews) – “La nostra Marisa insieme con un pugno di giovani socie, aveva dato il via al progetto ‘DxD : Calici di Vita’, ovvero ‘Donne per le Donne’, un progetto itinerante per supportare con dei lunch solidali le associazioni che nel territorio regionale si occupano della rinascita delle donne vittime di violenza. Che beffa… ecco perché l’assassinio della nostra Marisa è ancora più paradossale: lei fino a poche ore prima che il padre di sua figlia avesse deciso di ammazzarla, ‘era sul pezzo’. Stava lavorando a un altro appuntamento di ‘DXD Calici di vita’ che si sarebbe dovuto tenere a ottobre in un ristorante di Mazara del Vallo”. E’ un passaggio del lungo ricordo che la delegazione “Le Donne del Vino Sicilia” ha dedicato a una di loro: Marisa Leo, la 39enne responsabile marketing e comunicazione della Cantina Colomba Bianca, che è assassinata nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso nel Trapanese dall’ex fidanzato che si è poi suicidato.
La dedica delle donne siciliane del vino è stata rilanciata sui social dell’Associazione nazionale che ricorda che si tratta “del secondo caso di femminicidio in pochi anni, dopo Donatella Briosi, che ci colpisce tragicamente”. Nel ricordo si sottolinea come “la nostra Marisa era una giovane donna provata dalla vita: aveva denunciato l’ex, padre della figlia, per stalker, aveva circoscritto la sua giovane vita a figlia-genitori-lavoro con la paura che le potesse succedere qualcosa, e viveva protetta dai suoi affetti più cari”.
“Timida, gli occhi grandi e scuri con quella sua espressione da cerbiatta che celava una volontà di ferro”, Marisa Leo “aveva imparato a guardarsi dentro, a prendere consapevolezza di sé e a nutrire di bellezza il mondo che la circondava”. “La nostra Marisa – concludono le sue amiche Donne del vino – è, a dispetto della morte violenta inflitta dall’uomo che ha amato, il futuro luminoso (come il suo sguardo) di chi oggi si sente spezzata ma è pronta ancora una volta ad alzare la testa, a rimboccarsi le maniche e a continuare la quotidiana battaglia di civiltà”.