Gin awards di The Gin Day: miglior gin italiano è “Milano Elite”

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Premiati anche Glendalough Wild Botanical, Enfleurage e Xamorfos

Milano, 13 set. (askanews) – Il “Best Italian Gin” è l’”Elite” di Gin Milano Elite, ispirato al capoluogo lombardo, si è aggiudicato il “Best Italian Gin” ai Gin Awards che hanno chiuso l’undicesima edizione di theGINday, l’importante due giorni dedicata al mondo del Gin che per due giorni ha animato il SuperStudio Più di Milano. Al secondo posto si è classificato il “Gin Tabar Bergamotto” di Casoni Fabbricazioni Liquori e al terzo posto, il “Maxi Milliian Gin” di Maxi Millian. Il “Best International Gin” incoronato dalla giuria è il “Glendalough Wild Botanical Gin” di Coca Cola HBC, “un gin straordinario realizzato con piante selvatiche raccolte nelle montagne intorno alla distilleria”. Sul secondo gradino del podio di questa categoria, il “Bareksten Botanical” di Onesti Group e al terzo “Fords Gin” di Compagnia dei Caraibi.

La grande novità dell’appuntamento annuale organizzato e ideato da Luca Pirola, fondatore di Bartender.it, è stata proprio il debutto dei premi ai migliori gin, giudicati tra cinquanta referenze candidate e assaggiate secondo il metodo “blind test” da una giuria di esperti tra professionisti del settore beverage come bartender, sommelier, produttori, degustatori, giornalisti, designer, chef, influencer e talent food.

Per la categoria “Best Idea/Concept”, riconoscimento dedicato al servizio del gin, la medaglia d’oro è andata all’”Enfleurage Gin” di Enfleurage, giudicato “profumato, storico, artistico, in grado di raccontare e reinventare una fascinosa vicenda ottocentesca legata a Maria Luigia d’Austria”. Al secondo posto, il “585.5 Miles” di Pedro Ferreira, sul podio anche “Prebugin” di Brainfusion. Infine il premi “Best Packaging” è di “Xamorfos” di Distill Hub, il cui formato della bottiglia “non permette di applicare un’etichetta adesiva che non faccia le pieghe sul lato curvo: da cui la decisone di non incollarla e assicurarla con un paio di elastici di caucciù riciclato”. In seconda posizione “Saigon Baigur” di Compagnia dei Caraibi, in terza il “Fabbri dry gin” dell’omonima azienda.

“Emerge con grande evidenza la creatività italiana applicata alla produzione del gin: è un riscontro che si applica nella ricerca delle botaniche, nella loro lavorazione e nelle idee che stanno all’origine delle produzioni, raccontate in affascinanti storytelling” ha commentato Pirola, spiegando che “c’è anche una grande attenzione al packaging, aspetto che abbiamo volutamente separato per valorizzare estro e genialità, tipiche del Made in Italy. Sia nel concorso Gin Awards ma soprattutto nell’esposizione dei prodotti durante la due giorni di fiera, il pubblico ha notato un innalzamento della qualità delle produzioni”.

Successo rinnovato anche per theGINweek, il “fuori salone” dedicato al Gin che in questa quarta edizione ha coinvolto decine di localidella movida milanese anticipando e accompagnando l’evento.