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Napoli: Mare libero restituisce la spiaggia di palazzo Donn’Anna ai cittadini

Domenica 1 ottobre i comitati di Mare libero e gratuito di Napoli hanno inaugurato il nuovo accesso per la spiaggia di palazzo Donn’ Anna. Determinante la sentenza del Tar, ma non basta

di Nicolaos Nicolau 

“A mari usque ad mare”  dicevano i latini, ma questa volta non è il Messia ad esser accolto a grande gioia se non una tanto aspettata sentenza del Tar Campania. Si tratta della sentenza numero N. 00306/2023, entrata in vigore dal 14 luglio 2023 e che permetterà l’apertura del cancello ( adiacente al lido “Ondina”) per la spiaggia libera di palazzo Donn’ Anna fino al 30 maggio. I festeggiamenti dei comitati di Mare Libero, Gratuito e Pulito di Napoli non si sono fatti aspettare con un bagno di gruppo avvenuto domenica 1 ottobre. Nonostante l’euforia e la gioia di decine di seguaci non sono mancati inconvenienti e nuove considerazioni sull’accessibilità delle spiagge di Napoli.

Ecco quanto dichiarato dall’associazione ambientalista sui social:

“Nonostante l’ignavia e il silenzio della Giunta Comunale i comitati e coloro che sostengono la battaglia per il diritto al mare come bene comune sono riusciti ad ottenere un primo risultato. Purtroppo, nonostante le segnalazioni, le iniziative, le proposte e le manifestazioni questo risultato è stato raggiunto solo mediante un’ azione giuridica che ha ritenuto le delibere del Comune e dell’Autorità Portuale non lecite.  Naturalmente invitiamo tutte e tutti a segnalarci (attraverso la pagine Facebook/Instragram) l’eventuale chiusura del cancello in oggetto ed le varie difficoltà che non consentono di usufruire del ‘bene’ Mare (libero accesso alla battigia, mancato rispetto dei 5 m. che sono previsti dalle leggi vigenti).”

Infine – continua il messaggio di Mare libero – “le nostre battaglie continueranno anche nei prossimi mesi perchè riteniamo scandaloso che in una città di mare come Napoli solo il 4% delle spiagge siano libere contro il 96% date in concessione o interdette per mancate bonifiche o da barriere private”.

Mare libero, abusivo ed inaccessibile

“Il mare non ha paese nemmeno lui ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare di qua e di là dove nasce e muore il sole.”

Gli accessi alle spiagge e alle cale del Golfo di Napoli non sono una passeggiata piacevole, soprattutto in prossimità del centro città o della sopra citata Posillipo. Questa lor tracotanza però non è nova e mi riferisco all’ormai celebre sotto passaggio per accedere alla spiaggia libera di palazzo Donn’ Anna. Purtroppo l’accesso non ha gli spazi o rispetta perfettamente le norme per il passaggio di carrozzine ed anziani. L’esempio peggiore però non risulta essere rappresentato dalla barriera architettonica in questione ( la discesa verso il mare) se non il mostro di cemento armato costruito ed a disposizione del servizio offerto dal lido.

Si tratta di un pontile ad hoc con tanto di gommone, il tutto fissato in acqua “en plein air” a non più di 1 metro e 70cm dalla sabbia. La struttura, dunque, si rivela una delle tanti concessioni fantasma ed abusive regalate dal comune a qualche furbetto. Eppure il vincolo paesaggistico disciplinato dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 non dovrebbe accettare certi eco terroristi, come lo dimostra l’incidente avvenuto durante l’apertura del nuovo accesso.

Il lavoro non è finito, a cosa punta l’organizzazione?

Questo il messaggio rilasciato dai rappresentanti di Mare libero ai microfoni della Bussolanews:

“Questo ricorso al TAR è stato necessario a causa di una delibera del comune, per la quale il cancello è stato chiuso per vari motivi e le chiavi dell’accesso sono state affidate al proprietario del Bagno Elena. Si tratta di una contraddizione, quella dell’affidamento ad un lido privato. Oggi festeggiamo perché sarà esecutiva dal 1 ottobre. La battaglia però non è finita in quanto si tratta di un pezzetto di spiaggia molto limitato, la nostra battaglia è per aumentare le superfici di spiagge libere. Oggi il numero delle spiagge libere equivale ad un minimo del 4% delle spiagge presenti in Campania. Noi abbiamo un piano, quello di allargare questo numero con percentuali che vanno verso tutt’altro dimensioni a 2 cifre. La stessa regione Campania parla di 70 e 30%”. Continua così il discorso dell’ambientalista –
“Purtroppo l’accesso dopo due anni di iniziativa ed una sentenza sul piano legale che ci dà ragione, non è facilmente accessibile. Difatti con delle persone anziane è impossibile ed oggi siamo dovuti passare da un altra entrata. È uno scandalo che non si può accedere ad una spiaggia “Libera” fino a un certo punto. Uno dei rischi principali è dover passare sotto al pontile del lido privato, probabilmente abusivo. Questa è la metafora perfetta, l’accesso per chi ha la possibilità di spendere è pulito ed adatto a tutti mentre il lato libero non lo è.”

Cosa significa un mare libero per il futuro e soprattutto per i giovani?

L’intervista termina con questa semplice domanda ma che vede ancora una volta le nostre spiagge sfruttate unicamente da bagnanti adulti e alla ricerca del lido perfetto. Una città di quasi 1milione di abitanti potrebbe vivere il mare in tutte le sue sfumature, che vanno oltre la rispettosa cerchia dei circoli lobbistici e puntare verso un inclusione a 360gradi.

” Il  mare – spiegano i ragazzi di Mare Libero-  è una risorsa fondamentale per ogni essere vivente e manca purtroppo il presupposto fondamentale: la libertà verso questo contesto ecologico. Purtroppo a Napoli ha preso il sopravvento un visione predatoria, che punta unicamente allo sfruttamento delle acque per un vano guadagno economico. Basterebbe vivere il mare per quello che potrebbe offrirci, dagli sport alle numerose attività praticabili in acqua. E’ l’ora di cambiare il paradigma di questa visione e della fruizione delle spiagge”.

 

 

 

Nicolaos Nicolau
Nicolaos Nicolauhttps://www.instagram.com/nicogreek_69/
Studente universitario presso il DISP dell'Università Federico II di Napoli
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