Nella lunga scia di sangue che da ieri sta segnando la vita dei cittadini israeliani e palestinesi emergono alcune storie davvero agghiaccianti.
Una di queste è quella di Shani Luok, una ragazza di 30 anni tedesca che si trovava in Israele come turista. La ragazza stava partecipando ad un festival musicale sulla pace non lontano dalla striscia di Gaza in territorio israeliano, quando sono arrivati i miliziani di Hamas.
La ragazza è stata ripresa poi in un video a bordo di un fuoristrada con diversi terroristi che urlavano “allah akbar“. Shani è stata riconosciuta attraverso i tatuaggi sulle gambe, per l’abbigliamento e i capelli. Nel video, che non è pubblicabile perché estremamente violento, si vede la 30enne rivolta a faccia in giù sul pickup con una profonda ferita alla testa, il corpo quasi nudo e le gambe spezzate. Attorno al cadavere della ragazza, un’orda di persone che esultano e che sputano sul cadavere. A rendere ancora più agghiacciante questa storia è che la madre di Shani Luok ha scoperto dai social network, in Germania, dell’assassinio della figlia.
Purtroppo dalle foto e dai video che circolano da ieri sulla rete è evidente un accanimento dei terroristi di Hamas nei confronti delle donne, molte sono state rapite o trucidate. Non è un mistero che le idee di questi miliziani siano convergenti con quelle del regime attualmente al potere in Iran. E sappiamo bene che incubo vivono le donne iraniane.
Così come bisogna essere onesti intellettualmente nel sottolineare come questo conflitto tra Israele e Palestina non nasce oggi, ma si trascina dal 1947 e la comunità internazionale non ha mai fatto nulla per garantire ad entrambi i popoli di esistere e coesistere. Ma addirittura i conflitti sono stati alimentati a fasi alterne dal blocco degli Stati Uniti e dal blocco della Russia per esercitare la propria egemonia in medio oriente.
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