Il colonnello Biagio Chiariello è Cavaliere della Repubblica Italiana. Ieri la consegna dell’alta onorificenza del Capo dello Stato Mattarella.
Con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il dottor Biagio Chiariello, uomo integerrimo delle istituzioni che ha da sempre deciso di stare dalla parte dei giusti con onore, dignità e professionalità, è stato insignito della onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana.
La divisa cucita addosso, prima quella dell’Arma dei Carabinieri congedandosi con lodevole servizio , poi quella della Polizia di Stato dove ha ricoperto ruoli delicati prima alla Squadra Mobile di Roma occupandosi di pedofilia e violenze sessuali, poi al Ministero dell’Interno di contrasto alla pedopornografia on line e poi nel massimo apparato investigativo della Direzione Investigativa Antimafia occupandosi di contrasto alla camorra. Referente di due Incaricati del Governo in terra dei fuochi, Sovraordinato in Commissioni prefettizie in comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche e poi dirigente della polizia locale, ruolo attualmente ricoperto ad Arzano, area Napoli Nord.
Finito nel mirino della camorra dopo le minacce aggravate da metodo mafioso per essersi permesso di scoperchiare lo scandalo nelle case popolari abbandonate da anni e dove si è scaricata una faida di camorra con omicidi ed arresti, è stato smantellato il “sistema” della “167” di Arzano, roccaforte di diversi clan per armi, droga, estorsioni, omicidi. Ha vissuto sotto scorta e sempre combattuto il sistema affaristico nei territori e gode della stima di numerose Autorità e delle persone perbene. Curriculum che annovera molti riconoscimenti patrocinati anche dalla Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Camera dei Deputati. Opera da sempre nel sociale, accanto ai ragazzi , nelle scuole, parrocchie , associazioni.
“Sono orgoglioso di ricevere questo riconoscimento che arriva in un momento dove una ulteriore motivazione fa sempre bene. Lo dedico alla mia famiglia e a tutti coloro che hanno creduto in me affiancandomi in questi percorsi non facili dove tutti credono che nulla si può più recuperare. Ai giovani dico di crederci e di evitare di accettare compromessi, di denunciare e di ribellarsi al malaffare, anche se il prezzo da pagare è alto ma ricordiamoci che solo ribellandoci le mafie scompariranno. Noi siamo più forti, se ci crediamo ”.
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