Una neo laureata ha festeggiato bevendo spumante da un pitale, noto anche come “pappagallo”. Questo episodio, così come altri venuti alla luce sui social di altri professionisti, sono stati segnalati dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”.
“L’infermiera che beve dal pitale ha suscitato molto polemiche, noi già da diversi anni siamo diventati osservatorio deontologico, ovvero ci vengono segnalati atteggiamenti poco consoni di medici e infermieri che meritano attenzione.
Noi – spiega Manuel Ruggiero, il presidente di ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ – come professionisti dobbiamo rispettare il Codice deontologico in toto. Altrimenti appendiamo il camice al chiodo. Noi dobbiamo restituire dignità alla professione, siamo stati per anni aggrediti e uno dei motivi è il fatto che la nostra figura negli anni è stata sminuita, anche da colleghi che si sono messi in ridicolo, il caso di Giacomo Urtis, il caso della collega che si è messa nuda su Facebook, e poi l’infermiera che beve al pitale. Dobbiamo dare immagine pubblica decorosa”.
“Sono immagini deleterie quelle che abbiamo raccolto – aggiunge Ruggiero – Medici e infermieri devono mantenere un contegno, non dobbiamo stare in giacca e cravatta sulla foto del tesserino ma neanche mettere foto dove siamo a cavalcioni di una mortadella o siamo vestiti solo con intimo trasparente. La foto della collega infermiera che beve dal ‘pappagallo’ sminuisce la professione, è deleteria. Noi continueremo il lavoro di segnalazione. Il nostro camice è una divisa e va onorato“.
Dopo qualche ora la neo infermiera ha rimosso la foto dal suo profilo Facebook.
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