Aurelio De Laurentiis parla in una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il patron tocca tanti temi, anche inevitabilmente quello relativo a Rudi Garcia. Alla domanda “Quando si è accorto che non era la scelta più giusta?” il presidente ha così risposto.
“Il giorno che l’ho presentato a Capodimonte. Avrei dovuto fare un coup de Théatre e dire: ve l’ho presentato, però adesso se ne va. Perché uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita… Avrei dovuto capire. E invece l’ho preso a ridere. Il fatto è che l’ha ripetuto altre volte. Sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto (Sinatti, ndr), per chiamarne uno che… Me l’avevano detto: questo t’imballa i giocatori. Sono dovuto restare a Castel Volturno da mattina a sera”.
Operazioni in entrata.
“Almeno tre operazioni. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due”.
Elmas?
“Già venduto. È uno che vuole giocare sempre, non ha capito che si è titolari anche se non si fanno novanta minuti”.
Però quest’anno ha giocato poco.
“Spalletti lo aveva avuto anche l’anno precedente, per poterlo valutare. Quest’anno abbiamo avuto due allenatori”.
“Zielinski? Stiamo parlando”.
Che vuol dire?
“Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie” ha detto il presidente, facendo chiaro riferimento a squadre del nord sulle tracce del calciatore (Inter e Juventus).
E Osimhen? Lei ha promesso due o tre volte che firmava, ma stiamo ancora aspettando.
“L’ho detto e lo ripeto: siamo in dirittura d’arrivo” ha ribadito De Laurentiis.
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