sabato, Novembre 23, 2024
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Attacchi a Geolier e al Sindaco di Napoli da parte dei genitori di Giovanbattista Cutolo

Nelle ultime ore una polemica è divampata nel tessuto sociale di Napoli, scatenata delle dichiarazioni dei genitori di Giovanbattista Cutolo all’indomani della decisione del Sindaco Manfredi di premiere Goelier per i risultati ottenuti al Festival di Sanremo.

LE ACCUSE

Padre e madre di Giogio hanno attaccato sia Gaetano Manfredi che Emanuele Palumbo. Franco Cutolo si è scagliato contro il cantante pubblicando sui propri social immagini di alcuni video musicali dove Geolier imbracciava un kalashnikov, sottolineando come il rapper di Secondigliano veicoli messaggi violenti. La madre, Daniela Di Maggio, ha invece attacco maggiormente il Sindaco, Gaetano Manfredi, accusandolo fondamentalmente di insensibilità dato che suo figlio non ha avuto nessuna targa da parte del Comune. Sottolineando inoltre come nel passato Geolier avesse fatto video musicali imbracciando armi e ora viene sbandierato come modello. Una polemica che apparsa molto articolata, quasi politica, quella fatta da Daniela Di Maggio.

CHIAREZZA

Chi fa informazione ha il dovere di scindere tra l’emotività e i fatti. Geolier è un ragazzo di 23 anni che, a causa del suo talento e della sua esplosione professionale, sta crescendo in fretta e per l’età che ha sta dimostrando una grandissima maturità. Ma non solo per come si è difeso dalle accuse infamanti che gli sono state mosse durante il Festival di Sanremo, ma anche presentandosi nella chiesa del Gesù durante il funerale di Giogio quando era stato tirato in ballo in una vicenda di cronaca nera dove non ha alcuna responsabilità, ne etica e ne morale.

Spesso in città sono state mosse accuse, nemmeno tante velate, per come le istituzioni e quindi anche il Comune, in questi mesi si siano spese per la triste vicenda di Giovambattista rispetto ad altri casi analoghi avvenuti a Napoli. Ricordiamo inoltre che in piazza Municipio verrà installata una targa per ricordare Giovambattista, l’iter burocratico è in corso e poi in altre eventi culturali il Comune ha promosso ricordi del giovane musicista.

PRECISAZIONE

Un messaggio che bisogna mandare all’opinione pubblica è che la violenza che serpeggia in strada non nasce da canzoni o fiction. Questa è una giustificazione che la società si racconta per sottrarsi alle proprio responsabilità. La fiction o la canzone arrivano dopo il fatto di cronaca, al massimo lo raccontano, non lo anticipano. La violenza nasce vuoto culturale, dalle famiglie che non educano, dalle scuole che non formano i ragazzi, dalla società che ghettizza e fa differenze.

Il voler continuare ad alimentare le contrapposizione nella città di Napoli non restituisce giustizia a nessuno. Geolier ha 23 anni e ha raccontato nelle sue canzoni la realtà che vedeva attorno a se, cosa fatta da tutti gli artisti. E così, come tutti, si sta naturalmente evolvendo, crescendo non solo anagraficamente, ma anche vivendo il mondo oltre la periferia, restando però sempre fedele alle sue origini. E non gli manca nulla per diventare una vera e propria icona, ma non solo di Napoli, ma quanto meno del panorama nazionale.

Continuare ad alimentare una visione degli strati sociali di Napoli in continua contrapposizione tra la parte borghese (buona) e quella popolare (cattiva), non solo è sbagliato ed anacronistico ma rischia anche di essere un boomerang ed oscurare la memoria di una vittima innocente.

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