“Il giorno 9 marzo non andrete in mezzo alla strada, lo dice la Procura della Repubblica“. Parole tante attese, e accolte da un lungo applauso, quelle pronunciate da Don Maurizio Patriciello nella Chiesa di San Paolo Apostolo a Caivano (Napoli).
Tante persone residenti al Parco Verde si sono riunite stamani proprio in chiesa dopo la diffusione della nota del procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone in cui si specifica, in relazione alle situazioni di occupazione abusiva di 254 appartamenti di Parco Verde posti sotto sequestro e per il quale sono indagati 419 inquilini, che gli sgomberi non avverranno automaticamente allo scadere dei trenta giorni dalla notifica del provvedimento di sequestro degli alloggi – partita l’8 febbraio scorso – ma saranno preceduti da un’attività di verifica e poi dall’avvio di un procedimento amministrativo che coinvolgerà la Prefettura con un allungamento dei tempi.
Don Patriciello, appena avuto notizia oggi, poco prima delle 8.45, della nota che integrava quella dell’8 febbraio, in cui si parlava di sgombero entro un mese, ha convocato i residenti di Parco Verde in chiesa per leggere il comunicato della procura, chiedendo poi alla fine applausi per il procuratore Maria Antonietta Troncone, per la polizia di Stato ed i carabinieri presenti con il funzionario del commissariato di Afragola Salvatore Cirillo e con il comandante della Compagnia dell’Arma di Caivano Antonio Cavallo, per il prefetto di Napoli Nicola Di Bari, che dopo la diffusione della prima nota si era precipitato a Caivano per rassicurare i residenti sul fatto che nessuno, di lì ad un mese, sarebbe finito “in mezzo alla strada”.
Conclusa la breve riunione un Chiesa, i tanti inquilini presenti, tra cui numerose donne, hanno ringraziato il sacerdote e poi si sono riversate fuori per manifestare il proprio sollievo.
“Oggi è una bella giornata – dice un’inquilina di Parco Verde con figli piccoli destinataria di un decreto di sequestro dell’alloggio – perché ora abbiamo il tempo per regolarizzare la nostra posizione. Da giorni vivevamo nel terrore di finire per strada“. Un’altra più anziana, spiega di essere vittima di un errore, “perché dopo la morte di mio marito, legittimo assegnatario, ho fatto la voltura e ora la casa è intestata a me; però mi è arrivato comunque il sequestro“; “sono al Parco Verde dal 1996 – racconta un’inquilina – e ho sempre pagato, io sto raccogliendo le ricevute di pagamento, ma è al Comune che non si trovano i documenti che ci riguardano. E la maggior parte delle persone cui la casa è stata messa sotto sequestro si trovano nella mia stessa situazione“.
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