“All’inizio mi ha fatto credere che Giulia volesse farsi male e poi che fosse bipolare e che volesse uccidersi“.
Lo ha detto l’altra fidanzata di Alessandro Impagnatiello deponendo nel processo a carico dell’uomo accusato dell’omicidio pluriaggravato della compagna convivente Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. La giovane italo-inglese di 23 anni è protetta da un paravento che impedisce all’imputato, seduto in cella con lo sguardo rivolto a terra.
“Quando l’ho conosciuto ero consapevole che fosse fidanzato e poi lui mi ha detto che si sono lasciati. Io ho scoperto” ad aprile 2023 che Giulia “fosse incinta ma Alessandro mi ha detto che non era il padre“.
La donna, dopo un inizio di deposizione non facile in cui ha avuto anche un momento di commozione parlando della propria interruzione di gravidanza. Ha fatto rimuovere il paravento che le impediva di vedere la cella e ha in un paio di occasioni rivolto lo sguardo verso Impagnatiello, che dall’inizio dell’udienza non ha mai alzato la testa.
La 23enne rispondendo alle domande delle pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo sta ripercorrendo i giorni e le ore prima dell’omicidio di Giulia Tramontano commesso da Impagnatiello la sera del 27 maggio nell’appartamento a Senago.
“Oggi in aula combatteremo per te“. Lo ha scritto sui social Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano, pochi minuti prima dell’udienza del processo in cui è chiamata come testimone dell’accusa. In aula è seduto il fratello minore di Giulia. “Una sola condizione: ergastolo a vita“, ha scritto su Instagram Chiara Tramontano, sorella di Giulia. “Davanti alla corte la verità si svelerà col tempo, per Giulia, la giustizia trionferà. Non temere, la tua voce risuonerà forte, affinché il mondo sappia: l’amore non muore. Lotta con fierezza, non arrenderti, Giulia, perché vivrai per sempre“, ha aggiunto.
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