Nuova udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello, l’uomo accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi del figlio Thiago.
Chiara Tramontano, la sorella della vittima, è arrivata giovedì mattina al palazzo di giustizia di Milano per testimoniare sul caso. L’ex barman trentenne, detenuto nel carcere San Vittore, è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi, rapporto di convivenza, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere. Rischia l’ergastolo.
«Giulia diceva che tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo, in ogni cibo odore strano. Diceva a mia madre che il latte il giorno dopo che lo aveva aperto aveva un sapore strano. In ogni cosa trovava un sapore strano». Lo ha raccontato Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, testimone in aula al processo in cui è imputato Alessandro Impagnatiello. La testimone ha raccontato di acqua che odorava di “candeggina” e dei costanti dolori allo stomaco della sorella. «Beveva tante tisane – ha aggiunto – ma non trovava sollievo». Impagnatiello è accusato di averla avvelenata per mesi con topicida
«A inizio dicembre ricevo una foto di mia sorella in bagno e la foto del test positivo, vedo le sue lacrime e le chiedo se sono lacrime di gioia o di paura, la sua paura era come lui avrebbe accolto la gravidanza ed è così: è una brutta notizia perché il bambino non era gradito. Lei era infelice e triste perché già si sentiva mamma».
Chiara Tramontano, sorella di Giulia uccisa a coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello, nel loro appartamento a Senago il 27 maggio del 2023, racconta così la notizia dell’arrivo del piccolo Thiago. Nella sua deposizione in aula la giovane non pronuncia mai il nome di chi siede con la testa bassa dietro le sbarre, lo chiama sempre “l’imputato”.
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