Colpo di scena al processo in corso in Tribunale a Napoli sull’omicidio dell’aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone.
Il testimone, titolare di uno degli chalet che si trovano nei pressi del luogo nella tragedia, è stato incriminato dalla Corte di assise per falsa testimonianza durante l’udienza, a causa del suo comportamento omissivo nel corso dell’escussione. “Non ricordo di aver detto questo”, “riconosco le persone in foto, avevano preso una birra ma non hanno partecipato alla lite”, “non so chi ha partecipato al litigio della scarpa” e “alcuni erano clienti assidui”.
Riguardo al presunto assassino di Maimone, Francesco Pio Valda, il testimone, Giovanni Nacarlo, titolare dello chalet Agostino, ha riferito di averlo visto per la prima volta il giorno della lite, scoppiata per un pestone su un paio di sneakers firmate. L’udienza è stata sospesa: si sta convocando un avvocato d’ufficio che assisterà il testimone.
Secondo quanto ha riferito un agente della Polizia scientifica durante l’udienza in corso, il colpo che ha ucciso Francesco Pio Maimone è stato esploso da una distanza di 15 metri e non in aria.
Il PM ha deciso di secretare la lista dei testimoni per evitare condizionamenti e pressioni ai danni dei test chiamati a deporre nelle prossime udienze del processo previste per il 17 aprile, 8 maggio e 14 maggio.
Settimana scorsa aveva scritto un articolo dove avevamo segnalato che era in corso attacchi ai testimoni del processo da parte di persone che sarebbero nella cerchia dell’imputato.
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Tik Tok e Instagram!
