Scene da far west al pronto soccorso del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Alle 2 del mattino arriva una donna con colica renale, le viene assegnato un codice verde che comporta un’attesa.
A dare in escandescenze è il marito: già visibilmente spazientito all’arrivo in ospedale, improvvisamente distrugge tutto quello che si trova a portata di mano nella sala d’attesa della struttura. Non solo. Viene aggredita fisicamente una operatrice socio-sanitaria, che subisce un trauma cranico.
La paziente, sulla scia di violenza del marito, le mette una mano in faccia e la fa sbattere violentemente contro la porta di ferro del codice rosso. A raccontare l’ennesima violenza in ospedale è l’Associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che ricorda come questa sia l’aggressione numero 13 del 2024 nelle strutture dell’Asl Napoli 2, per un totale di 30 aggressioni tra Napoli 1 e 2 da inizio anno.
Fino alle 5 del mattino le Forze dell’ordine sono rimaste in pronto soccorso per raccogliere testimonianze e per identificare l’aggressore. All’Oss aggredita sono stati dati 2 giorni di prognosi.
”Siamo esausti, presto non ci sarà più nessuno disposto a lavorare nella emergenza territoriale. Oggi, nella maggior parte dei corsi di prevenzione delle aggressioni, si sente parlare di tecniche di ‘de-escalation’, ma ci sono trogloditi con i quali si fa fatica persino a istituire un dialogo in italiano figuriamoci come si potrebbe mettere in atto tecniche di ‘de-escalation’. Certe persone comprendono solo le denunce e le sbarre del carcere”, commenta Manuel Ruggiero, presidente Nti.
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