L’architetto come figura professionale di riferimento ma soprattutto di controllo significativo della qualità dei progetti volti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale dei centri storici. È questo il tema dell’incontro “L’identità dei luoghi nei centri storici. Prospettive di valorizzazione urbana del patrimonio storico culturale delle nostre città” al quale parteciperanno architetti e rappresentanti delle istituzioni.
Le attività della Commissione Centro Storico e Patrimonio culturale dell’Ordine degli architetti di Napoli e Provincia, presieduta dall’arch. Paola Marzullo, in accordo con gli indirizzi definiti dal Presidente dell’Ordine degli architetti Prof. Arch. Lorenzo Capobianco, hanno tra gli obiettivi programmatici, da perseguire nel medio e lungo periodo, l’opportunità di dare centralità alla figura dell’architetto negli interventi su aree e manufatti di notevole interesse storico-culturale e sociale a garanzia della qualità del progetto stesso.
Contestualmente la Commissione ritiene necessario in questi contesti il perfezionamento della sinergia tra gli stakeholder delle città e l’adozione di interventi che adottino misure di sostenibilità tecnologica e ambientale finalizzate alla valorizzazione del patrimonio culturale, reale volano di sviluppo dell’intero territorio dei centri storici. Il ruolo dell’architetto dunque garantirebbe qualità degli interventi e delle scelte e sarebbe punto di riferimento essenziale per amministrazioni e cittadini.
In quest’ottica di collaborazione, il confronto che l’Ordine degli Architetti di Napoli ha istaurato con la Regione Campania, il Comune di Napoli, la Soprintendenza archeologica e delle belle arti di Napoli e il Parco archeologico di Pompei è stato fondamentale soprattutto relativamente all’importanza della conoscenza della storia dei luoghi e dell’adozione di progetti sostenibili e di qualità, che valorizzino il patrimonio culturale e, attraverso questo, l’identità dei centri storici delle nostre città.
“Com’è possibile che l’immenso patrimonio storico-culturale-archeologico dei nostri centri urbani non sia una risorsa significativa per l’attività lavorativa non solo per l’architetto – spiega l’arch. Paola Marzullo – ma anche per quelle altre figure professionali legate sia direttamente, sia indirettamente, alla promozione e alla valorizzazione dei beni di notevole interesse. Vi è soprattutto mancanza di dialogo e di confronto tra gli enti e le istituzioni che operano nei territori e che agiscono ognuno per la propria competenza senza quasi mai confrontarsi. Questo ha portato a risultati che non hanno inciso significativamente sulla rigenerazione dei centri storici relativamente al miglioramento della qualità di vita dei cittadini e dell’indotto”.
Il convegno, dunque, rappresenta un primo momento di confronto su una tematica di alto valore sociale e culturale, il complesso di San Paolo Maggiore e la sua potenzialità di catalizzatore delle esigenze di un territorio straordinario ma estremamente fragile, in un’ottica di dialogo per progetti di alto valore architettonico.
“La Basilica di San Paolo Maggiore è uno dei numerosissimi tasselli dal valore inestimabile che, nel loro insieme, sostanziano il corpo materiale di un centro storico patrimonio dell’umanità – spiega il presidente Lorenzo Capobianco –. Napoli è un unicum al mondo: ancora oggi utilizza, riempendoli di vita, spazi di una città millenaria e i monumenti che in essa si sono stratificati. Sta all’architetto il difficile compito di renderli rispondenti alle esigenze della contemporaneità. Una sfida entusiasmante che, tuttavia, richiede lo sforzo congiunto e corale di Enti, Istituzioni, professionisti e società civile per essere vinta”.
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