I camorristi sui social, su Tiktok si fanno vedere ricchi e potenti perché voi li possiate invidiare, ma quella è una trappola per farvi avvicinare a quel mondo che non esiste, è solo per pochi ed è temporaneo. Non è detto che un capomafia riesca a morire nel suo letto e non è detto che non faccia venti o trenta anni di carcere“.
Lo ha detto Nicola Gratteri, capo della procura di Napoli, a una platea di quasi mille studenti del quartiere Scampia, in un incontro che si è tenuto stamattina nella Parrocchia della Resurrezione.
“La vostra unica possibilità di riscatto – ha detto Gratteri – è lo studio oppure imparare un mestiere: idraulici, elettricisti, oppure fate l’istituto agrario, imparate a coltivare una serra, fate agricoltura che non vuol dire andare a zappare. Non è importante solo laurearsi in giurisprudenza o medicina ma trovare una formazione per il lavoro. Siete sconfitti solo se state a casa senza far nulla e con il telefonino in mano. Se avete un problema non state zitti, parlate con un insegnante, con un prete, ma non state chiusi in una stanza“.
Insieme a Gratteri ha partecipato all’iniziativa anche l’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia che ha organizzato l’incontro, invitando il procuratore e il rettore della Federico II Matteo Lorito. Gratteri ha sottolineato che “sono qui oggi invitato da Battaglia – ha detto – che stimo molto e che in Calabria ha fatto grandi cose come la creazione del centro di recupero per i tossicodipendenti. Sta continuando il suo lavoro qui a Napoli e ogni volta che mi chiama ci sono sempre, perché so che parlare ai ragazzi non è mai tempo perso. Spero che stamattina mettiamo in testa ai ragazzi il tarlo che delinquere non conviene, lasciando poi a loro la possibilità di fare le scelte. Se queste sono giornate importanti lo stabiliremo tra qualche anno vedendo la crescita dei ragazzi”.
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