Dallo scorso mese di settembre il Governo Meloni si sta impegnando nella riqualificazione della città di Caivano. Tanto da creare sia un modello ma anche un decreto che possa riabilitare tutti quei comuni che per vari motivi versano in situazioni di estremo degrado.
Grande attenzione è stata data al Parco Verde, al contrasto alla criminalità, all’istruzione e alla riqualificazioni di siti abbandonati, vandalizzati e luogo di ritrovo di varia umana. Tutti i ministri del Governo Meloni si recano settimanalmente in città lavorando in sinergia con il Commissario insediato in Comune.
Però forse nel piano strategico qualcuno ha dimenticato il campo rom in via Cinquevie. Uno storico “inceneritore” di rifiuti speciali che ciclicamente brucia, liberando nell’aria un carico di diossine e altre componenti tossiche. Ieri, 21 maggio, è stata aperta la stagione dei roghi al campo rom, con un’enorme nube di fumo nero e denso (documentata da “La Bussola TV”) che ha invaso il cielo orientale della provincia di Napoli, spinta dal vento.
Il “Modello Caivano” non può non avere una soluzione per questo annoso problema che da anni avvelena l’aria dell’area nord di Napoli. Dato che l’obiettivo del Governo è quello di ripulire totalmente la città di Caivano, questo percorso non può non passare da un intervento radicale del Campo Rom di via Cinquevie.
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