domenica, Settembre 8, 2024
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Acerra, terra dei fuochi: nuovo sequestro da 200 milioni per fratelli Pellini

Nuovo sequestro di oltre 200 milioni di euro per i fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori di Acerra (Napoli) operanti in diversi settori economici, tra i quali la gestione del recupero, smaltimento e riciclaggio di rifiuti urbani e industriali. A eseguirlo, i militari dei Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che hanno dato esecuzione ad un ordine di dissequestro e restituzione della Suprema Corte di Cassazione e, contestualmente, a un nuovo decreto di sequestro adottato dal Tribunale di Napoli – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, avente l’ingente patrimonio del valore complessivo di oltre 200 milioni di euro nella disponibilità dei fratelli Pellini.

Sulla base degli accertamenti svolti, su richiesta della D.D.A. di Napoli, il Tribunale di Napoli – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione ha nuovamente disposto nei confronti dei Pellini e dei componenti i rispettivi nuclei familiari il sequestro dei seguenti beni: 8 società, 72 autoveicoli, 75 rapporti finanziari, 224 immobili, 75 terreni, 3 imbarcazioni e 2 elicotteri, per un valore complessivo stimato di 201.476.743 euro.

Nel 2017 il vasto patrimonio degli imprenditori Pellini era già stato oggetto di un sequestro di prevenzione sulla scorta degli esiti processuali che avevano portato alla loro condanna definitiva per il reato di disastro doloso continuato e delle indagini del G.I.C.O. di Napoli che avevano permesso di accertare la sproporzione fra i beni individuati e le disponibilità ufficiali dei proposti e di dimostrare, altresì, che gran parte dei detti beni rappresentavano il frutto o il reimpiego di attività illecite.

I beni sequestrati hanno poi formato oggetto di confisca di primo grado nel 2019, confermata con decreto della Corte di Appello di Napoli depositato il 19 giugno 2023.Con sentenza depositata il 29 aprile 2024, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha poi annullato il citato decreto della Corte di Appello di Napoli disponendo la restituzione di quanto in sequestro agli aventi diritto.Conseguentemente, in esecuzione di tale sentenza, la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli ha demandato i relativi adempimenti all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, con facoltà per quest’ultima di avvalersi della Guardia di Finanza di Napoli.

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