C’era grande curiosità per il risultato di queste elezioni europee nella città di Caivano. Da un anno la cittadina a nord di Napoli è al centro di un piano di riqualificazione da parte del Governo. Gli effetti nelle urne non si sono però visti.
Su 28.759 elettori, solo 10.051 ovvero il 34,95% si è recato alle urne. Dato pressoché identico alle europee del 2019.
Il Movimento 5 Stelle resta il primo partito, anche se passa dal 49% al 32%. Segue Fratelli d’Italia al 24.5%. In sostanza, guardando i dati del 2019, il partito di Giorgia Meloni ha raccolto i voti di Forza Italia e Lega che passano dal 13% al 6% e 4%, percorso inverso per FdI che dal 4% raggiunge il 24.5%. Sembra essere questo l’effetto maggiore dell’azione del Governo, con l’elettorato di destra che ha dirottato i voti sul partito di Giorgia Meloni.
Resta stabile il PD al 14% mentre cresce non poco Alleanza Verdi che ottiene il 6.6%. Superando anche il Partito di Renzi fermo al 6.4%.
Il risultato di Caivano è deludente sia perché la cittadinanza non è stata coinvolta nel voto, il dato sull’affluenza è lo stesso del 2019, ma soprattutto, per lo sforzo quotidiano del Governo per la riqualificazione della città e del tessuto sociale, ci si aspettava quanto meno di essere il partito più votato. Invece Fratelli d’Italia, nonostante la grande crescita rispetto le ultime europee, ha raccolto consenso nel centro destra ma non ha smosso chi non è andato a votare. Questo risultato dovrebbe imporre delle riflessioni al Governo, ovvero il “Piano Caivano” va bene sotto il profilo della riqualificazione e del contrasto alla criminalità ma forse occorre anche tanto altro, in primis nuove opportunità lavorative sul territorio e poi infrastrutture che non isolino la città come una periferia nella periferia.
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