Per i loro colpi usavano armi e moto di grossa cilindrata: ora carabinieri e procura di Napoli Nord hanno chiuso il cerchio sulla banda dei rapinatori alla “point break” e scoperto un giro d’affari illegale di oltre 150 mila euro.
Il metodo criminale prevedeva una fase preliminare di osservazione, in cui venivano individuati imprenditori, commercianti o agenti di commercio; una fase successiva, svolta dal cosiddetto “filatore”, di pedinamento e studio preventivo delle abitudini della potenziale vittima per calendarizzare i giorni in cui veniva abitualmente effettuato il versamento di denaro contante; infine, una fase esecutiva di avvicinamento, che consisteva infine nell’aggredire la vittima con azioni repentine e con l’uso di armi da fuoco, prima che effettuasse il deposito.
Oggi i Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Napoli Nord, applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari – con braccialetto elettronico – a carico di sette persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi, commessi con la tecnica del cosiddetto “filo inverso”.
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