Dopo diverse riunioni in prefettura, ho riunito quest’oggi presso l’isola di Capri un tavolo tecnico per scongiurare eventuali emergenze idriche a seguito degli eventi di fine giugno. Vi hanno preso parte i sindaci di Capri e Anacapri, insieme ai vertici di Gori, la società che gestisce anche il servizio idrico integrato dell’isola, nonché l’Ente Idrico Campano e la Regione Campania.
È emerso che la soluzione che garantirà in futuro cittadini e turisti di Capri è quella strutturale, che prevede il raddoppio della condotta che oggi porta l’acqua da Castellammare di Stabia all’isola: un’opera già finanziata per 35 milioni di euro e che necessita di 40 mesi per la sua realizzazione. Naturalmente, in attesa di questa importante infrastruttura bisogna garantire la quotidianità del servizio all’isola di Capri, importante non solo per i cittadini ma anche per l’immagine positiva del nostro paese di cui l’isola è portatrice. Avevo chiesto un piano di emergenza che fosse all’altezza di eventuali interruzioni del
servizio. Oggi, la Gori ha presentato un piano dettagliato che si articola in cinque punti: una o due navi cisterna per garantire l’approvvigionamento quotidiano attivabili da settembre, venti autobotti nell’immediatezza, un centro di coordinamento per le emergenze e i disservizi, uno stoccaggio di acqua potabile e, infine, un adeguato piano per garantire la fornitura alle cosiddette utenze sensibili (scuole, ospedali, etc.). Il tutto va raccordato con i provvedimenti che i sindaci di Capri e Anacapri devono adottare per una pianificazione e razionalizzazione dei consumi idrici. Quindi, in caso di emergenza, l’acqua deve essere
utilizzata esclusivamente per scopi potabili o igienico/sanitari. Nel caso dell’emergenza di fine giugno devo rilevare che c’è stata una rilevante responsabilità collettiva che continuerò a monitorare passo dopo passo.
Resta da approfondire l’ipotesi strutturale dell’installazione di un dissalatore: progetto complesso e molto costoso che avrà bisogno di opportune verifiche sia da un punto di vista tecnico, ambientale, sia dal punto di vista paesaggistico e, infine, per i suoi alti costi dovuti anche ai rilevanti consumi energetici. Dopo i necessari approfondimenti, organizzeremo un incontro ad hoc in prefettura.” Alla Gori ora la responsabilità per l’adozione delle misure proposte nel minor tempo possibile.
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