Il “decesso è causalmente riconducibile alla condotta negligente ed imperita dei sanitari… che non diagnosticarono la presenza dell’ostruzione dello shunt aorta polmonare“.
Chiedono che sia fatta giustizia i genitori del piccolo Samuele, il bimbo di 13 mesi affetto da una patologia cardiaca congenita deceduto in ospedale a Napoli il 24 ottobre del 2022, dopo due giorni di ricovero.
Dalle risultanze delle consulenze delegate dalla Procura di Napoli a tre medici – un anatomoistopatolgo, un medico legale e un cardiochirurgo – emerge che il diametro della protesi innestata nell’aorta del bimbo, in un ospedale diverso da quello dove invece trovò la morte, intervento eseguito nel luglio del 2022, si è rivelata una “scelta inadeguata” che “ha sicuramente esposto il piccolo Samuele al rischio precoce di trombizzazione”.
La circostanza venne evidenziata dai legali dei genitori del bimbo, gli avvocato Amedeo Di Pietro e Luigi Cinque, nella denuncia presentata agli inquirenti.
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