“In questo ultimo anno qualcosa è cambiato, c’è poco da fare, chi dice il contrario mente, sta mentendo a se stesso e anche alla alla nostra bella Italia. Io dico grazie a Giorgia Meloni perché c’è stato una domanda ed è arrivata una risposta. Adesso si vedono i carabinieri, i vigili, gli assistenti sociali, è poca cosa? Sì ma è un primo passo, prima avevamo una discarica e oggi abbiamo un gioiello. Io dico grazie per quello che è stato fatto, non era mai successo che mezzo governo venisse a Caivano e dopo un anno facesse qualcosa, poi certo, di cose da fare ce ne sono ancora tante, abbiamo 40 anni da recuperare…”.
Lo ha detto don Maurizio Patriciello parlando del difficile quartiere Parco Verde di Caivano (Napoli), nel corso della sua audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, di cui il religioso è consulente.
“Ho avuto il numero da qualche amico parlamentare, e ho scritto un messaggio a Giorgia Meloni, un semplice messaggio ma io onestamente non credevo che avrebbe avuto un seguito…” ha ricostruito il parroco del difficile quartiere del Comune del napoletano sciolto per la seconda volta per mafia, sottolineando che prima dell’attuale premier, “ho ricevuto in parrocchia Conte quando non era più presidente del Consiglio”, Andrea Orlando, “Gianluca Galletti quando era ministro dell’Ambiente e ho incontrato Renzi quand’era presidente del Consiglio”. “Quindi non c’era alcun tentativo diciamo di mettere un timbro politico, era semplicemente la richiesta di un parroco disperato” ha proseguito don Patriciello, sottolineando che “le ho detto vieni il 25 agosto e non avrei mai giurato che il 31 agosto arrivasse in parrocchia con mezzo governo”.
“Lei ha fatto delle promesse e le ha mantenute e il mio compito è applaudire” ha proseguito, spiegando di comprendere “i giochi politici ma mi chiedo, abbiamo a cuore il bene comune o il nostro partito? Mi hanno messo in croce perché ho ringraziato Meloni ma il mio non è un giudizio sul governo e su tutte le sue scelte, è la testimonianza di un prete che sta fotografando questa realtà” ha continuato, ricordando che per queste sue considerazioni “sono diventato fascista, sono diventato omofobo e tra poco diventerò anche pedofilo, ma appena faranno anche questo scatteranno le denunce perché adesso non se ne può più”.
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