giovedì, Dicembre 5, 2024
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Napoli: frode ad un imprenditore toscano, 3 arresti

Per un imprenditore toscano la chiamata dell’ufficio antifrode della sua banca è stata una doccia fredda. Qualcuno – ha spiegato l’impiegato – sta tentando di sottrarre fondi dal suo conto corrente.

I sistemi di sicurezza avanzati offerti dal suo istituto, però, sono stati in grado di intercettare e bloccare i malintenzionati. Suggerendo ulteriore cautela, l’impiegato ha proposto all’imprenditore di trasferire una cospicua somma di denaro su un conto bancario dedicato a queste circostanze, per evitare proprio di subire perdite.

A sostenere la richiesta, anche la telefonata dei carabinieri di una stazione del posto. Anche a loro è arrivata una segnalazione e la loro chiamata un’ulteriore prova di una frode in corso. Tutto finto, tutto orchestrato per truffare migliaia di euro alla vittima.

A centinaia di chilometri di distanza, ma nello stesso istante, tre persone attendono che quella somma di denaro venga bonificata su un conto creato ad hoc. Si trovano in piazza Matteotti, a Napoli, davanti all’atm dell’ufficio postale centrale. Seguono più volte la fila, monitorano continuamente la lista movimenti. Due carabinieri del nucleo investigativo decidono di seguire quei due uomini e quella donna e di raccogliere quella ricevuta appena accartocciata e buttata via. È la conferma di un accredito di 24mila euro. I sospetti aumentano, più di qualcosa non quadra. I militari continuano a pedinare i tre fino all’interno dell’istituto, li osservano mentre prelevano 2.600 euro in contanti. Poi mandano un vaglia di 4.900 euro e, pochi istanti dopo, prelevano altri 600 euro all’atm. Decidono di fermarli e bloccarli. Addosso ad uno dei tre i contanti appena prelevati.

Grazie alla collaborazione di personale dell’ufficio postale, ricostruiscono l’intera vicenda. Scoprono così che allo sportello 16mila dei 24mila appena ricevuti con l’inganno erano stati distratti su un conto corrente maltese. Sequestrano il denaro prelevato e arrestano i tre che si trovano ora ai domiciliari e dovranno rispondere di frode informatica, riciclaggio ed accesso abusivo a sistema informatico. La vittima parlerà con i veri carabinieri, presentando denuncia, in attesa di rientrare in possesso di parte di quel denaro sottratto con l’inganno.

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