Non si è ripetuto, almeno per il momento, il ‘miracolo’ della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Il 16 dicembre è l’ultima delle tre date dell’anno in cui è atteso il prodigio, insieme al sabato che precede la prima domenica di maggio e il 19 settembre. Quello di oggi, che avviene nel giorno della festa del Patrocinio di San Gennaro, è anche detto miracolo ‘laico’, perché la cerimonia è gestita non dalla Chiesa di Napoli e dall’arcivescovo, ma dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione nata nel 1527 e presieduta dal sindaco di Napoli.
La celebrazione si tiene nella Cappella del Tesoro di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli, ed è presieduta dall’abate Vincenzo De Gregorio. La teca è stata estratta alle 9, prima dell’inizio della celebrazione eucaristica. Dopo la messa, alle 10.03, l’abate ha nuovamente preso la teca con le ampolle del sangue, constatando come fosse ancora solido. La teca resterà in esposizione alla venerazione dei fedeli per il resto della giornata all’interno della Cappella del Tesoro di San Gennaro, e alle 16.30 sarà portata sull’altare del duomo per la celebrazione eucaristica. Non è escluso quindi che il ‘miracolo’ possa avvenire nel corso della giornata.
La teca con le ampolle del sangue di San Gennaro resterà esposta fino alle 12.30 nella Cappella del Tesoro, all’interno del duomo, dove i fedeli attenderanno che si possa ripetere il prodigio della liquefazione del sangue, al momento non avvenuto. Alle 16 la reliquia tornerà in esposizione fino alle 18.30, quando sarà portata sull’altare maggiore del duomo per la celebrazione della messa presieduta dall’abate della Cappella del Tesoro, monsignor Vincenzo De Gregorio, e sarà riposta alle 19.30. La speranza è che il ‘miracolo’ possa avvenire nel corso della giornata “come accaduto l’anno scorso e due anni fa“, ha ricordato monsignor De Gregorio.
“Come è uscito così è rimasto. Non c’è niente che ci fa pensare a uno scioglimento prossimo“. Così monsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro, nel controllare la teca che contiene il sangue del Santo Patrono di Napoli.
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