Il Tribunale di Nola ha condannato a 2 anni di reclusione il chirurgo Stefano Cristiano, imputato con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Raffaele Arcella, il 29enne di Caivano (Napoli) deceduto a seguito di un intervento di bypass gastrico il 13 aprile 2019.
Il 29enne si era sottoposto all’operazione per dimagrire in una clinica di Ottaviano il 29 marzo 2019. Nei giorni successivi aveva accusato febbre alta e altri sintomi riconducibili ad una infezione in corso.
Arcella, padre di un bimbo che all’epoca aveva appena sei mesi, si era sottoposto all’operazione per dimagrire in una clinica di Ottaviano il 29 marzo 2019. Nei giorni successivi aveva accusato febbre alta e altri sintomi riconducibili ad una infezione in corso. Le sue condizioni di salute precipitarono nel giro di poche ore e nemmeno un secondo intervento eseguito in laparoscopia sempre nella stessa clinica di Ottaviano, ebbe gli effetti sperati. Raffaele Arcella fu trasferito poi in gravi condizioni presso il Secondo Policlinico di Napoli ma l’intervento disperato fatto dai medici il 13 aprile 2019 non gli salvò la vita e mori poco dopo tra atroci sofferenze.
Dall’autopsia emerse che nell’addome del 29enne di Caivano era stata lasciata l’estremità di una sonda di calibrazione gastrica, strumento che viene utilizzato nel tipo di intervento a cui era stato sottoposto nella clinica. Nel corso del processo è stato inoltre dimostrato che, nonostante i sintomi di una infezione in corso, non era stata effettuata una tac con mezzo di contrasto, esame che avrebbe rivelato la presenza del corpo estraneo nell’addome.
Ieri è arrivata la sentenza del Tribunale di Nola. All’epoca dei fatti Raffaele Arcella era diventato padre da appena 6 mesi.
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