«È stata avviata una indagine interna per far luce sul decesso della giovane di Giffoni Valle Piana». Ad annunciarlo, sulle pagine de “Il Mattino” è il direttore medico di presidio del Ruggi, Walter Longanella, dopo il servizio della trasmissione «Fuori dal coro», che ha testimoniato i lamenti di Cristina Pagliarulo per i forti dolori addominali, le richieste continue di aiuto, gli appelli al medico di turno del pronto soccorso di Salerno. La 41enne è deceduta dopo un disperato intervento chirurgico eseguito troppo tardi.
Cristina Pagliarulo si era recata per la prima volta al Pronto Soccorso del Ruggi il 3 marzo scorso alle 3:05 del mattino, lamentando forti dolori addominali. Dopo alcuni controlli, viene dimessa alle 5:00 e rimandata a casa. Ma poche ore dopo, alle 13:38, il dolore si intensifica e Cristina torna in ospedale allertando il 118. Secondo la testimonianza del figlio, che l’ha accompagnata, il medico di turno li ha rassicurati: si trattava solo di calcoli alla colecisti. Tuttavia, una TAC ha poi evidenziato un esteso addensamento del tessuto mesenteriale e la mancata opacizzazione dell’asse venoso mesenterico, segni di una grave ischemia addominale. Cristina avrebbe dovuto essere operata d’urgenza, ma l’intervento è stato effettuato solo il giorno successivo, quando ormai era troppo tardi.
La tragedia ha scatenato un’ondata di indignazione. Mario Polichetti, responsabile nazionale del dipartimento Sanità dell’Udc, annuncia la presentazione di un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza. “Questa non è sanità, è barbarie. Il caso di Cristina Pagliarulo è l’ennesima dimostrazione di un sistema al collasso, dove a pagare sono sempre i pazienti”, ha dichiarato con parole dure e inequivocabili.
Secondo Polichetti, la vicenda evidenzia errori e superficialità intollerabili. “Non possiamo più permettere che simili episodi accadano. È inaccettabile che una donna venga lasciata morire tra sofferenze indicibili per errori e superficialità intollerabili”, ha aggiunto, chiedendo di accertare le responsabilità sulla gestione del caso. Le sue domande: “Chi ha deciso di declassare il codice da rosso ad arancione? Chi ha stabilito che si trattasse di semplici calcoli invece di una grave ischemia addominale?”.
Anche la politica regionale si infiamma. Il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di Fratelli d’Italia in Campania, punta il dito contro la gestione della sanità sotto l’amministrazione De Luca. “Mentre De Luca con i suoi manager e primari elettorali continuano a vantarsi di risultati inesistenti, la realtà è che in Campania di malasanità si muore”, ha dichiarato, definendo la morte di Cristina Pagliarulo “solo l’ultima delle tragedie che si potevano evitare”.
Ora l’attenzione è sulla direzione sanitaria dell’ospedale Ruggi e sul manager Vincenzo D’Amato, accusato di non aver fornito risposte chiare sulla gestione dell’emergenza. “Cristina Pagliarulo non doveva morire, e ora qualcuno deve pagare per questa vergogna”, ha concluso Polichetti.
Intanto, il primo riscontro medico-legale conferma che la donna “poteva e doveva essere salvata”.
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