Un altro episodio di violenza di genere, sempre nell’area Flegrea, ma questa volta i protagonisti sono diversi dagli ultimi fatti di cronaca, ma la vittima resta sempre una donna.
Anna, 46enne di Pozzuoli, è stata picchiata e sequestrata dalla sua ex fidanzata, una ragazza di 22 anni di Quarto (Napoli) e due sue complici.
Le due donne avrebbero avuto una relazione sentimentale, finita circa 6 mesi fa e durata qualche mese. La 22enne avrebbe deciso di chiudere la storia. Però i rapporti non sarebbero stati idilliaci e dopo una serie di scambi di accuse tramite social è arrivato un ultimo post che avrebbe fatto traboccare il vaso.
In pratica la 22enne negava la relazione, mentre la 46enne avrebbe prodotto prove che invece palesavano tutt’altro. A quel punto è scattata la trappola. Le due si sarebbero date appuntamento a Quarto, nell’attività commerciale dove lavora la 22enne per quello che sarebbe dovuto essere un incontro chiarificatore che invece si è trasformato in una violenta aggressione.
«Mi hanno teso un agguato. Sono stata chiusa nel negozio e massacrata di botte. Solo dopo mezz’ora mi sono liberata da quelle tre anche se lei ha continuato ad inseguirmi in strada fino a quando non sono intervenuti i carabinieri» ha raccontato Anna in sede di denuncia ai militari della stazione di Monterusciello dove si è recata dopo essere stata dimessa dall’ospedale.
«Appena sono entrata nel negozio ho trovato la mia ex dietro al balcone che appena mi ha visto ha urlato “M’è rutt o c…” e mi ha lanciato un piatto di ceramiche che mi ha colpita al petto» ha spiegato la 46enne mentre riviveva quei terribili momenti. «Ad un certo punto una delle due amiche si è messa davanti alla porta per non farmi uscire e l’altra, quella che non credeva alla nostra relazione, mi ha presa per la gola e mi ha sbattuta prima su una scrivania e poi a terra».
«Tutte e tre si sono avventate su di me colpendomi con calci, pugni e tirate di capelli mentre una mi teneva per la gola. Ho cercato di scappare, ma la porta era chiusa. Così ad un certo punto sono riuscita a raggiungere il corridoio per chiudermi nello stanzino, ma mi hanno bloccata e mi hanno buttata su un divano. Volevo prendere il cellulare per chiamare il 112 ma non ci riuscivo. La mia ex mi teneva la testa tra le gambe e continuava a colpirmi fino a quando sono riuscita a divincolarmi e a raggiungere una porta con il maniglione antipanico. Avevo il sangue in faccia, ho chiesto aiuto ad alcune auto che passavano in via Campana, poi ho chiamato i carabinieri che sono venuti in mio soccorso».
«Mi hanno detto di non avvicinarmi più alla mia ex perché lei è anche amica di un boss di Secondigliano – dice Anna -. Sono distrutta nell’anima e nella mente, ho un dolore dentro superiore a quello che sento a causa dei lividi e delle ferite che mi hanno provocato».
Questo il racconto di Anna, riportato dal quotidiano “Il Mattino”.
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