martedì, Aprile 15, 2025
HomeCronacaScommesse su siti illegali: indagati calciatori di Serie A

Scommesse su siti illegali: indagati calciatori di Serie A

Un milione mezzo di euro sequestrati, cinque richieste di arresti domiciliari, una dozzina di calciatori di serie A indagati dalla Procura di Milano.

Nessuno dei giocatori coinvolti si è mai «venduto» le partite, anzi qualcuno mostra di aver giocato per lo più su altre discipline, e racconta che il movente vero tra dicembre 2021 e ottobre 2023 non fosse stato tanto il cercare di arricchirsi più ancora dei propri favolosi ingaggi, quanto il riempire il «troppo» tempo libero nei ritiri delle proprie squadre e soprattutto della Nazionale: ma è un fiume di soldi quello che – sulla scorta di quanto emerso dai telefoni sequestrati nell’ottobre 2023 dalla GdF di Torino al centrocampista del Milan e della nazionale Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e al centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina) – numerosi calciatori di serie A hanno riversato nelle tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online (Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera), i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori (Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini) di una gioielleria milanese adoperata come ingegnosa «banca» per regolare in maniera occulta i conti delle scommesse.

I calciatori, infatti, prima si vedevano fare largo credito dagli organizzatori delle scommesse, e poi, man mano che il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo di Rolex e di altri orologi di lusso, che però restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con l’impeccabile fattura emessa a fronte dell’acquisto simulato.

Per questa contestata intesa tra organizzatori delle scommesse illegali e titolari dell’oreficeria utilizzata per celare il giro dei soldi, oggi la squadra GdF della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha eseguito il sequestro di un milione e mezzo di euro disposto dalla gip Lidia Castellucci sui conti della «Elysium Group srl», la società del negozio di orologi che prima stava in Foro Bonaparte e ora ha sedi in via Pergolesi e viale Marche; mentre i pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini per l’ipotesi di reato di riciclaggio hanno chiesto gli arresti domiciliari dei tre amministratori del negozio (il socio di maggioranza Scinocca, quello di minoranza e amministratore Parise, e l’ex socio ora dipendente Piccini); e, per l’accusa di esercizio abusivo delle scommesse (pena da 3 a 6 anni), hanno chiesto gli arresti domiciliari dei due ritenuti gestori delle illegali piattaforme di gioco online, Di Giacomo che agiva dalla propria ufficiale sala scommesse della Snai estranea alla vicenda, e Frizzera che garantiva anche la soluzione dei problemi tecnici dei siti illegali. Sulle richieste di arresto la giudice delle indagini preliminari deciderà dopo che nei prossimi giorni avrà acquisito la prospettazione difensiva nell’«interrogatorio preventivo» imposto dalla nuova procedura della legge Nordio.

Dal punto di vista penale anche i calciatori scommettitori dovranno affrontare un’ipotesi di reato. Tonali e Fagioli, che pure hanno già saldato i propri conti con la giustizia sportiva attraverso squalifiche e multe, ora risultano comunque indagati per la contravvenzione punita (con l’arresto sino a 3 mesi e una ammenda sino a 500 euro) dal secondo e terzo comma dell’articolo della legge 401 del 1989: cioè in parte per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker (soprattutto Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com, Texinho.com) gestite secondo gli inquirenti da De Giacomo e Frizzera con un coindagato arbitro di serie D e amico della sorella di Tonali, Pietro Marinoni; e in parte per averle pubblicizzate tra altri calciatori anche con l’intermediazione dell’apertura dei conti di gioco e la consegna di soldi per conto di altri scommettitori, in cambio venendo gratificati dai gestori delle scommesse illegali con l’accredito di bonus sui propri conti di gioco o con riduzioni dei propri debiti.

Una ventina di calciatori, invece, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l’ipotesi (dedotta dall’esame delle chat sequestrate a Tonali, Fagioli e De Giacomo) che nello stesso periodo abbiano partecipato sulle piattaforme illegali organizzate da De Giacomo, Frizzera e Marinoni non a scommesse sul calcio ma a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare alle partite di poker su tavoli online all’interno dei quali era possibile per gli organizzatori creare «stanze chiuse» protette da password e decidere i partecipanti al gruppo di gioco.

La contravvenzione non è un problema enorme dal punto di vista penale, perché può essere sanata con una oblazione, pagando cioè la metà del massimo dell’ammenda prevista, quindi in questo caso con 250 euro. Ma la contestazione può essere più dannosa per i giocatori sul piano disciplinare, perché può attivare la giustizia sportiva attraverso la richiesta di trasmissione degli atti da parte della Procura della Federcalcio.

Tra essi gli inquirenti ritengono di annoverare il centrocampista milanista Alessandro Florenzi (nazionale nel vittorioso Europeo 2021), l’allora attaccante romanista Nicolò Zaniolo (oggi Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston James Earl McKennie, gli ex juventini argentini campioni del mondo Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale e dell’Atalanta (all’epoca all’Inter e al Torino) Raoul Bellanova, il centrocampista della nazionale e del Torino (all’epoca all’Empoli) Samuele Ricci, l’attaccante del Padova (all’epoca alla Cremonese) Cristian Buonaiuto, l’attaccante di Lazio e Empoli (oggi al Parma) Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi.

Per gli inquirenti le deposizioni di Tonali sono state più sincere rispetto a quelle di Fagioli, che nel negare di aver mai spinto amici e colleghi a diventare clienti delle scommesse illegali a De Giacomo, e tantomeno di aver in cambio ricevuto da De Giacomo benefici sotto forma di riduzioni del debito o accrediti di bonus, avrebbe rappresentato una versione contraddetta da taluni contenuti trovati nei telefoni degli indagati.

FONTE CORRIERE DELLA SERA

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Tik Tok e  Instagram!

RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando estensioni per bloccare gli annunci. Sostienici disabilitando il blocco degli annunci.

Powered By
100% Free SEO Tools - Tool Kits PRO
error: IL CONTENUTO È PROTETTO