Dall’autopsia una nuova verità sull’incidente costato la vita a un immigrato sull’autostrada A16 Napoli-Canosa avvenuto all’alba del 4 giugno scorso con il pullman della Flixibus che finì nella scarpata all’altezza del comune di Vallesaccarda, nell’avellinese.
Poteva essere una strage: sul bus c’erano 38 passeggeri che da Lecce erano diretti a Roma: il bilancio fu di un morto e di oltre venti feriti, alcuni dei quali gravi. Dagli esami sull’unica vittima, Malik Fall, il 27enne senegalese trovato privo di vita dai vigili del fuoco nella scarpata, sono stati riscontrati dal medico legale un trauma toracico e la frattura alle gambe.
Ferite compatibili con un investimento. Da una prima ricostruzione non si esclude che il 27enne – uscito dall’auto dopo un tamponamento avvenuto tra due auto – sia stato travolto dal pullman e scaraventato nella scarpata. Al momento solo un’ipotesi, al vaglio della Procura di Benevento, che dovrà essere confrontata con le conclusioni della relazione cinematica.
La polizia stradale ha già provveduto anche al ritiro della patente per Giuseppe Soave, conducente del pullman Flixbus, finito fuori strada ed indagato per lesioni e omicidio stradale. Il suo legale Guerino Gazzella ha preannunciato ricorso contro questi provvedimenti.
Intanto è salito a quattro il numero degli indagati. La Procura di Benevento contesta il reato dell’omicidio stradale oltre che al conducente del bus, anche a due dipendenti di Aspi e di una ditta esterna e a un ex funzionario di Autostrade spa. Non è stato ancora chiarito chi fosse all’interno delle auto coinvolte nell’incidente: si pensa che possa trattarsi di immigrati ambulanti che hanno preferito far perdere le loro tracce dopo lo scontro.
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