Il 10 ed 11 giugno, in occasione del ventiduesimo anniversario dell’uccisione di Silvia Ruotolo, la città di Napoli, l’Associazione Libera e la fondazione a lei dedicata, organizzano due giorni di commemorazione e di racconto del quotidiano impegno per fare in modo che nessun bambino debba vivere il dolore della perdita violenta della propria mamma.
La storia della trentanovenne Silvia Ruotolo
Silvia Ruotolo venne assassinata l’11 giugno del 1997 a soli 39 anni. Stava tornando nella sua casa di Arenella, dopo essere andata a prendere all’asilo Francesco, a guardarla dal balcone c’è Alessandra, sua figlia maggiore. Francesco ha 5 anni, Alessandra 10. Il marito che è al lavoro accorre informato da una telefonata. Il commando di camorra che sparò all’impazzata aveva come obiettivo il clan Caiazzo – Cimmino, avversario del clan Alfano. Furono sparati quaranta proiettili che oltre ad uccidere Salvatore Raimondi e ferire Luigi Filippini due affiliati del clan Caiazzo Cimmino, uccisero sul colpo Silvia davanti agli occhi sbigottiti dei figli e ferirono alla spalla un giovane studente universitario, Riccardo Valle. La collaborazione con la polizia di uno dei killer, Rosario Privato, risultò decisiva per l’individuazione del gruppo di fuoco. Rosario Privato fu arrestato il 24 luglio dello stesso anno mentre era in vacanza al mare in Calabria.
La Fondazione Silvia Ruotolo
L’11 luglio 2007, la dodicesima sezione del Tribunale Civile di Napoli decretò un “significativo risarcimento” per i familiari di Silvia Ruotolo, primi in Campania ad aver beneficiato del Fondo di solidarietà per le vittime di reato di tipo mafioso, che nelle volontà dell’associazioni Libera, servirà per finanziare la costituzione di una fondazione a lei omonima, dedicata ai ragazzi a rischio. Il Comitato Silvia Ruotolo, presieduto da Lorenzo Clemente, marito di Silvia, negli anni a seguire è stato estremamente attivo nell’impegno per la legalità e contro la Camorra.
A Piazza Medaglie D’Oro a Napoli, su una lapide nei giardinetti c’è una targa intitolata a Silvia Ruotolo, dove ogni 11 giugno i familiari e la società civile si riuniscono e depongono i fiori per commemorare Silvia.
L’assassinio di Silvia Ruotolo ebbe grande risalto mediatico e contribuì alla crescita della consapevolezza sulla gravità del fenomeno camorristico. Un solo colpo, una “pallottola vagante” la colpì sotto lo zigomo sinistro. Morì sul colpo, mentre teneva per mano suo figlio e dal balcone di casa l’altra figlia, Alessandra, vedeva la scena. Una morte che ha cambiato la vita di molti e anche di una parte di Napoli che si impegnò per costruire giustizia, nelle aule di tribunale e non solo. Silvia Ruotolo non è stata dimenticata. Lei come tante altre vittime innocenti di Napoli.
#GIVEAVOICE: In ricordo di Silvia Ruotolo
Anche quest’anno, l’anniversario del barbaro assassinio di Silvia Ruotolo sarà occasione di riflessione per tenere alto il ricordo di Silvia e per ribadire l’impegno della Fondazione, delle Scuole, delle Associazioni a sostegno della legalità.
Il tema di quest’anno è “#Giveavoice: in memoria di Silvia Ruotolo”. Il tema è stato scelto per sottolineare il bisogno di dare voce a quanti, nella nostra città, si impegnano quotidianamente a costruire luoghi e spazi di approfondimento sui temi della legalità.
Le iniziative di quest’anno si distribuiscono su due giorni e si arricchiscono di nuove attività e coinvolgono centinaia di bambini e ragazzi provenienti da tutta Italia.
Lunedì 10 giugno presso il Circolo Tennis Petrarca si è tenuto il Primo Memorial di tennis dedicato a Silvia Ruotolo. Silvia amava il tennis e credeva nello sport come strumento educativo e di benessere. Nel pomeriggio, alle ore 19.00 c/o la libreria “Io ci sto” c’è stata poi la presentazione del fumetto “Silvia Ruotolo – tutto ciò che libera tutto ciò che unisce”, edito da BeccoGiallo, insieme all’autore Giacomo Traini.
Martedì 11 giugno, alla presenza di don Luigi Ciotti, ci sarà una maratona di spettacoli, interventi e contributi di scuole, istituzioni e associazioni in piazza Medaglie d’Oro per l’intera mattinata. Nel pomeriggio, si terrà la Santa Messa di suffragio concelebrata da don Luigi Ciotti e don Tonino Palmese.
Ancora una volta la città di Napoli mostra il grande cuore dei suoi concittadini, i quali vivono nell’affettuoso ricordo delle vittime innocenti della camorra. Ancora una volta la città di Napoli mostra di non vivere l’omertà, urlando al proprio diritto di vivere in sicurezza in una città ormai spaccata dagli attentati camorristici.